Le reazioni dei media americani sul carabiniere ucciso a Roma
Sono caute le reazioni dei media americani dopo l’omicidio di Mario Marcello Rega, il carabiniere ucciso a Roma nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2019. L’accento cade soprattutto sul ruolo dei due ragazzi americani, indagati per l’assassinio del vicebrigadiere. I principali giornali riportano le ricostruzioni della polizia di stato italiana e non commentano la vicenda.
“La narrativa è per ora dettata dalla polizia”, afferma la corrispondente della Cnn a Roma, che sottolinea come ancora ci siano molti dettagli da chiarire. “Aspettiamo di sentire anche la versione dei ragazzi. Il legale di uno di loro per ora ha rivendicato il diritto a non rispondere”, aggiunge.
Tutti i principali quotidiani statunitensi hanno dato particolare rilievo alla foto che ritrae Christian Gabriel Natale Hjort, uno dei due giovani americani accusati dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, bendato e ammanettato nella caserma di Via Selci, a Roma. Il Washington Post titola così sulla vicenda: “Uteriori dettagli: emerge una foto “intollerabile” dopo l’accusa di omicidio del carabiniere italiano per i due ragazzi americani” e ancora il New York Times titola riportando le informazioni di The Associated Press: “Ragazzo ritenuto colpevole della morte del carabiniere è stato “illegalmente bendato”.
Lo scatto è iniziato a circolare il 26 luglio su alcune chat private ed è stato poi pubblicato dalla stampa italiana. La foto sarebbe stata scattata dopo il fermo del ragazzo, prima del suo interrogatorio. L’immagine ritrae il 19enne seduto in mezzo ad alcuni carabinieri di cui non si scorge il volto. Le mani del giovane sono legate dietro la schiena e gli occhi sono coperti da una benda grigia. Attualmente i Carabinieri hanno aperto un’inchiesta e hanno dichiarato che il militare colpevole di aver bendato il ragazzo sarà trasferito.
Il paragone con Amanda Knox
Su TV e quotidiani statunitensi però scatta il paragone con il caso di Amanda Konx, assolta a gennaio 2018, dall’accusa di avere partecipato, a Perugia, nel 2007, all’omicidio di Meredith Kercher.
Dopo la morte del vicebrigadiere l’avvocato Dalla Vedova di Amanda Knox ha infatti commentato: “Vedo molte similitudini con il caso di Amanda”. Secondo il legale, la vicenda dei due americani ha delle somiglianze con quella della sua assistita. “Ho letto sui giornali: “Il ragazzo ha confessato, caso chiuso”. Ricordo che è lo stesso titolo che fu fatto per Amanda: “La ragazza americana ha confessato, caso chiuso”. Ma i casi chiusi sono sempre molto dubbiosi. Come è possibile che una foto e un’audio di una telefonata, coperti da segreto, siano resi pubblici? Mi sembra la replica di quello che abbiamo vissuto noi”.
L’altro dettaglio che non sfugge alla stampa americana è il fatto che inizialmente sui media nostrani sia apparsa la notizia della presunta colpevolezza di quattro nordafricani, ritenuti inizialmente gli artefici dell’omicidio. La Cnn riporta inoltre i commenti del primo ministro Matteo Salvini, che su Twitter definisce il carabiniere “un eroe”.
Intanto arriva anche il commento del Dipartimento di Stato Usa che, in merito all’arresto dei due cittadini statunitensi per l’omicidio del carabiniere, ha dichiarato: “Siamo pronti ad assistere cittadini incarcerati e le loro famiglie nei limiti della nostra autorità in linea con le leggi internazionali e straniere”.
Anche Alan Dershowitz, uno degli avvocati penalisti più famosi degli Stati Uniti ha dichiarato a La Stampa: “Se io fossi l’avvocato dei due ragazzi arrestati a Roma, userei subito quella foto per invalidare l’intero procedimento legale”.
Leggi l'articolo originale su TPI.it