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    Il Real Madrid è stato criticato per avere incontrato Ahed Tamimi, la ragazza simbolo della resistenza palestinese

    La 17enne si trovava a in Spagna insieme alla famiglia per partecipare a una serie di eventi politici ed è stata accolta nello stadio Santiago Bernabeu da Emilio Butragueno. Per l'ambasciatore "le istituzioni che l'hanno ricevuta incoraggiano l'aggressione"

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 1 Ott. 2018 alle 09:58 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:38

    Il Real Madrid è al centro delle critiche dopo avere ricevuto Ahed Tamimi, la ragazza 17enne diventata un’icona della resistenza palestinese per avere schiaffeggiato un soldato israeliano e avere trascorso otto mesi in carcere.

    La ragazza, in Spagna insieme alla famiglia per partecipare a una serie di eventi politici, è stata accolta con il padre nello stadio Santiago Bernabeu dove ha incontrato l’ex attaccante Emilio Butragueno. Il direttore dei rapporti istituzionali del Real Madrid le ha consegnato una maglia della squadra a lei dedicata: il numero 9 con il nome Ahed.

    La foto è stata pubblicata, e ripresa anche dal quotidiano israeliano Haaretz, ma il club, che non aveva comunicato l’appuntamento sui suoi social o sul suo sito web, non ha voluto commentare la notizia.

    “Ahed Tamimi non combatte per la pace, promuove la violenza e il terrore. Le istituzioni che l’hanno ricevuta e celebrata incoraggiano indirettamente l’aggressione e non il dialogo e la comprensione che ci serve. Oggi non vado al Bernabeu”, ha twittato sabato Daniel Kutner, l’ambasciatore israeliano in Spagna.

    Emmanuel Nachshon, il portavoce del ministro degli Esteri israeliano, ha definito “vergognosa” l’accoglienza riservata a Tamimi, considerata “una terrorista che incita all’odio e alla violenza”.

    La giovane era stata arrestata quando aveva 16 anni, dopo la diffusione di un video diventato virale in rete in cui appariva mentre provocava e colpiva più volte un soldato israeliano durante una giornata di violenza a Nabi Salih, in Cisgiordania, seguite alla proclamazione di Gerusalemme come capitale di Israele.

    Altri, invece, hanno celebrato il gesto della squadra di calcio.

    Ahed Tamimi è diventata un simbolo della lotta palestinese contro Israele. Arrestata insieme alla madre che aveva ripreso e messo in rete la scena incriminata, ha affrontato un processo davanti al tribunale militare israeliano per rispondere di 12 capi di imputazione. Il processo è iniziato il 15 gennaio 2018 e, dopo otto mesi di carcere, Ahed è stata rilasciata lo scorso mese di luglio.

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