Dopo sei mesi di impasse post-elettorale, il re del Marocco Mohammed VI ha nominato mercoledì 5 aprile il nuovo governo guidato dal principale partito islamista che ha però perso un ministero chiave durante le negoziazioni con le altre forze politiche. A comunicarlo è l’agenza di stampa Map.
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Il partito islamista per la Giustizia e la Democrazia (Pjd) ha vinto le elezioni nell’ottobre del 2016, ma la formazione di un nuovo governo è stata rimandata per gli scontri con altre fazioni politiche della coalizione che accusavano il primo ministro incaricato Benkirane di essere troppo vicino al palazzo reale.
Il re ha quindi deciso di rimuovere l’incarico a Benkirane per affidarlo a un altro esponente del Pjd, Saad Eddine El Othmani, ex ministro degli Esteri.
Il nuovo governo include esponenti di sei diversi partiti politici: Pjd, Rni, Mp, Pps facevano già parte della coalizione del precedente governo. A loro si sono aggiunti l’Uc e l’Usfp.
Alcuni ministeri chiave rimangono invariati e sono stati affidati al Rni, dopo gli scontri con il partito di maggioranza che ha voluto includere nella coalizione anche l’Usfp.
Aziz Akhannouch, leader del Rni e amico intimo del re, rimarrà ministro dell’Agricoltura e della Pesca.
Rni mantiene anche altri due ministeri: Finanze e Commercio. Il Pjd perde invece un ministero chiave, quello della Giustizia.
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