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    Gli Stati Uniti accusano Russia e Cina di sfruttare gli schiavi nord coreani

    Lo riferisce il nuovo rapporto sul traffico e sfruttamento di esseri umani nel mondo pubblicato dal dipartimento di Stato statunitense

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 28 Giu. 2017 alle 10:32 Aggiornato il 4 Nov. 2019 alle 19:31

    L’ultimo rapporto del Dipartimento di Stato statunitense sul traffico di essere umani, pubblicato il 27 giugno, afferma che la Cina e la Russia permettono il traffico di essere umani all’interno dei propri confini.

    In particolare, gli Stati Uniti denunciano lo sfruttamento in questi paesi di manodopera schiavile proveniente dalla Corea del Nord.

    “Il regime nord coreano guadagna centinaia di milioni di dollari all’anno dal lavoro forzato”, ha dichiarato il segretario di Stato americano Rex Tillerson durante la presentazione del documento alla stampa. 

    Come funziona il report statunitense sul traffico di esseri umani nel mondo

    Secondo il rapporto, circa 20 milioni di persone sono ridotte in schiavitù in tutto il mondo. Gli Stati Uniti assegnano a ogni paese un preciso livello di collaborazione che corrisponde agli sforzi compiuti dal suo governo per combattere la schiavitù.

    La graduatoria è tarata sugli standard minimi previsti dal Trafficking Victims Protection Act, la legge statunitense per il contrasto al traffico degli esseri umani.

    Il primo livello, definito Tier 1, a cui appartengono tutti i paesi dell’Europa occidentale – compresa l’Italia – è assegnato ai governi che rispettano pienamente gli standard americani.

    Il secondo, chiamato Tier 2, riguarda paesi come Croazia, Estonia, Lettonia e Islanda, che non rientrano in questi criteri minimi, ma che hanno compiuto sforzi significativi per raggiungerli.

    Il terzo livello – la cosiddetta Watchlist – è destinato alle nazioni, come Ungheria e Bulgaria per esempio esempio, in cui il fenomeno della schiavitù è talmente diffuso che, a prescindere dall’intervento pubblico e dalla volontà politica del governo, risulta difficilmente contrastabile.

    L’ultimo livello, il Tier 3, descrive i paesi che non solo non soddisfano gli standard, ma non fanno nulla per migliorare la situazione.

    Quest’anno la Cina è stata declassata dalla Watchlist al livello più basso della classifica, in cui non figurava dal 2013. Insieme alla Repubblica Democratica del Congo e alla Repubblica del Congo va ad aggiungersi alle 20 nazioni che già dal 2016 gli Stati Uniti consideravano complici o responsabili di questo fenomeno. Tra queste ci sono l’Iran, la Corea del Nord, la Russia e il Venezuela.

    Il livello assegnato a Cina e Russia potrebbe giustificare addirittura sanzioni che limitano il ricorso di questi paesi agli aiuti internazionali e l’accesso ai mercati o al sistema bancario statunitense. Nessun presidente americano però si è mai ricorso a misure simili.

    La posizione della Cina e della Russia

    Il rapporto sostiene che il governo di Pechino, nell’ultimo anno, ha diminuito la sua azione di contrasto alla schiavitù.

    “Nella relazione di quest’anno, la Cina è stata declassata al livello Tier 3 perché non ha preso le misure necessarie per porre fine alla propria complicità nella tratta di manodopera schiavile, inclusi i lavoratori forzati provenienti dalla Corea del Nord che si trovano in Cina”, ha dichiarato Tillerson alla stampa.

    “Le donne nordcoreane sono sottoposte a prostituzione, matrimonio e lavoro forzati, in settori come l’agricoltura, i servizi domestici e in fabbrica”, si legge nel rapporto. “Secondo i media e una relazione dell’Onu del 2015, i cittadini nordcoreani sono sottoposti a lavoro forzato in Cina dal governo nordcoreano, con la probabile complicità dei funzionari cinesi”.

    Anche la Federazione Russa è accusata di complicità con il governo di Pyongyang nello sfruttamento di lavoratori forzati provenienti dalla Corea del Nord. Secondo il rapporto, il governo russo ha aggiornato i propri contratti con Kim Jong Un che prevedono campi di lavoro nord coreani sul suolo russo, dove migliaia di lavoratori sono costretti ai lavori forzati.

    “Nonostante testimonianze credibili delle condizioni schiavistiche dei cittadini nord coreani che lavorano in Russia, il governo russo non ha dato seguito ad alcuna indagine su tale fenomeno”, spiega il rapporto.

    “Il regime nordcoreano riceve centinaia di milioni di dollari all’anno dal lavoro forzato”, ha dichiarato Tillerson alla stampa. Russia e Cina sono responsabili  dello sfruttamento di migliaia di cittadini nordcoreani impiegati come lavoratori forzati, stimati tra i 50 e gli 80 mila. “Molti di loro lavorano 20 ore al giorno”,  ha spiegato il segretario di Stato americano. “I loro salari sono pagati al governo di Pyongyang”.

    Questa mappa mostra il livello di traffico di esseri umani e sfruttamento della schiavitù in Europa:

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