Una donna di San Pietroburgo, in Russia, è accusata di aver ucciso e dato fuoco al corpo dell’amante del marito.
Elena Romanova aveva scoperto online che suo marito Evgeny aveva da cinque lunghi anni una relazione extraconiugale con una giovane collega che tra l’altro le assomigliava moltissimo.
In compagnia dell’amante, il marito aveva anche fatto diversi viaggi in mete romantiche come Parigi e in altri luoghi esotici, raccontando alla moglie che si trattava di impegni di lavoro.
Dopo aver scoperto il tradimento prolungato, Elena Romanova ha deciso di vendicarsi contro la sua rivale in amore, che tra l’altro aveva ricevuto come lei 101 rose rosse per San Valentino dallo stesso uomo.
La donna quindi non ha cercato di risolvere la questione parlando con il marito, ma ha preferito affrontare direttamente l’amante con l’intento di ucciderla. Elena Romanova si è recata nel terminal di carico aeroportuale in cui lavorava la sua collega e rivale Maria Sokolova, 32enne: l’ha prima minacciata con un coltello, ma Maria, non capendo la gravità della situazione, le ha risposto che le avrebbe portato via il marito.
A quel punto Elena Romanova ha aggredito la donna, l’ha legata, caricata in macchina e poi ha guidato per mezz’ora fino a raggiungere una foresta fuori città. Lì ha ucciso Maria Sokolova e ne ha bruciato il corpo.
Compiuto l’omicidio, la donna si è costituita alla polizia, per decidere poco dopo di ritirare l’autodenuncia: ma era troppo tardi.
Della vicenda si è tornati a parlare di recente, cinque anni dopo la tragica vicenda, perché solo adesso Elena Romanova sta per ricevere la sentenza: rischia di passare 20 anni in carcere.
E il marito? Secondo quanto riferito dalla sorella della vittima l’uomo si sarebbe rifatto una vita e una famiglia, disinteressandosi della moglie e anche dell’amante.
Come spiegato dalla madre di Maria, Svetlana Sokolova, “da quel giorno Evgeny è letteralmente sparito: non è venuto ai funerali, né è mai andato a trovare Elena in carcere”.
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