L’8 maggio si sono svolte le elezioni in Sudafrica: i cittadini hanno eletto il nuovo presidente in un momento molto delicato tanto per il paese quanto per il partito che da più di 20 anni regge le sorti della nazione.
Il Sudafrica è guidato dal 1994 dall’African National Congress (ANC), il partito di Nelson Mandela che ha portato avanti la lotta contro l’apartheid, ma negli ultimi anni il gradimento dell’ANC ha subito una drastica diminuzione a causa degli scandali di corruzione che hanno coinvolto i suoi vertici e per la mancanza di alcune di riforme che il paese attende da tempo.
Il candidato dell’ANC e nuovo presidente è Cyril Ramapahosa, che ricopre la carica di capo di Stato del Sudafrica da febbraio del 2018, quando ha preso il posto di Jacob Zuma, travolto da scandali personali e politici che hanno intaccato il prestigio e il consenso dell’ANC.
La sua nomina ha messo fine a una lunga crisi istituzionale che aveva paralizzato politicamente il paese ed è stata un estremo tentativo del partito di migliorare l’opinione dei cittadini.
Cyril Ramaphosa – Nato a Soweto nel 1952 da una famiglia di etnia venda, il presidente uscente ha fatto della lotta alla corruzione uno dei suoi cavalli di battaglia fin dalla corsa per la guida dell’ANC. Ramaphosa è riuscito così a battere la sua avversaria, Nkosazana Dlamini-Zuma, ex presidente della Commissione dell’Unione Africana ed ex moglie di Jacob Zuma.
Ramaphosa è stato anche segretario del National Union of Mineworkers (Num), uno dei più importanti sindacati del Sudafrica che rappresenta i minatori.
Il suo nome era noto nel paese già durante il periodo dell’apartheid: Ramaphosa ha preso parte alle trattative con il National party, dando così il suo contributo nel processo che portò alle prime elezioni libere del 1994.
In quegli anni divenne uno dei più stretti collaboratori di Mandela, che sperava diventasse suo successore nel 1999. L’Anc però decise di affidare l’incarico a Thabo Mbeki e Ramaphosa abbandonò la politica per dedicarsi al mondo degli affari.
Il presidente uscente è ritornato in politica nel 2012, quando è stato scelto da Zuma come suo vice all’interno dell’Anc.
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