Secondo alcuni attivisti, nella giornata del 2 novembre le forze aeree russe attive sul territorio siriano avrebbero bombardato la città di Palmyra.
Il sito archeologico patrimonio dell’Unesco era stato occupato dall’Isis nel maggio scorso. Da allora diverse parti della città antica erano state distrutte dal sedicente Stato islamico e in agosto uno degli archeologi più importanti di Palmyra era stato decapitato.
Ancora non è chiaro se durante gli otto raid aerei russi di novembre il sito archeologico abbia subito danni.
Tuttavia gli attivisti hanno segnalato del fumo che si innalzava dalle rovine e secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani l’ipotesi di conseguenze dei bombardamenti su Palmyra è probabile.
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