Almeno 18 persone sono rimaste uccise, tra cui alcuni bambini, in una serie di raid aerei compiuti contro postazioni dei ribelli siriani. Gli attacchi hanno colpito un mercato, un ospedale e un villaggio locale della provincia di Aleppo, nel nord della Siria.
I primi raid si sono abbattuti sull’unico ospedale della città di Kafr Hamra, subito prima dell’alba di venerdì 12 agosto 2016, provocando la morte di due impiegati in ospedale, tra cui una infermiera.
Kafr Hamra è una località vicino alla città di Aleppo, dove venerdì 5 agosto è cominciata una sanguinosa battaglia dopo che i ribelli hanno avviato un’offensiva per rompere l’assedio delle forze filo-governative (in corso da un mese) che tiene intrappolate circa 250mila persone.
La città di Aleppo, che era la più popolosa della Siria prima della guerra, è divisa tra quartieri occidentali in mano al governo e quartieri orientali controllati dai ribelli.
Ottenere il controllo dell’intera città sarebbe una grande vittoria per il presidente siriano Bashar al-Assad.
Non è ancora stato possibile stabilire un corridoio sicuro per il transito di civili e degli aiuti umanitari.
Sempre nella giornata di venerdì 12 agosto, altri raid aerei hanno colpito un mercato della vicina città Urem al-Kubra, causando la morte di sei persone.
La città di Urem al-Kubra è sulla strada che collega Aleppo alla provincia di Idlib, controllata dai ribelli.
Nel resto della provincia di Aleppo almeno altre dieci persone sono rimaste uccise, tra cui diversi bambini e donne, in una serie di raid aerei sul villaggio di Hayan.
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