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    In India, una coppia ha organizzato uno stupro di gruppo per curare l’omosessualità del figlio

    La famiglia del giovane ventenne l'ha sottoposto a trattamenti inumani per curare la sua inclinazione sessuale, dopo aver scoperto la relazione con un uomo

    Di TPI
    Pubblicato il 23 Gen. 2017 alle 13:50 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 23:16

    Un ragazzo di Calcutta, in India, è stato sottoposto a torture fisiche e mentali dopo che la famiglia è venuta a conoscenza della sua relazione segreta con un altro uomo. 

    A raccontare l’ennesima storia di violenze e abusi stavolta subite da un giovane uomo è stato il quotidiano indiano The Indian Times. Dai rapporti delle autorità locali emergono particolari inquietanti. 

    Non è stata diffusa l’identità della vittima e le uniche informazioni rese pubbliche sono la città di provenienza, l’età e la conferma della sua relazione sentimentale con un altro uomo. 

    Il calvario del ventenne indiano inizia quando i suoi genitori vengono a sapere della sua storia clandestina con un coetaneo. I due convivevano in una piccola abitazione a Calcutta e gli unici a conoscenza della relazione omosessuale erano i genitori del compagno. 

    È stato in quel frangente che il giovane ha iniziato a subire torture psicologiche da parte dei genitori: per convincerlo a cambiare rotta, l’uomo è stato sottoposto a violenze fisiche e mentali da dei criminali ingaggiati dalla famiglia. Non contenti, i genitori si sono poi rivolti a un medico che potesse fornire loro dei trattamenti efficaci per “curare” l’omosessualità del figlio. 

    Quest’ultimo ha consigliato ai due di ricorrere alla soluzione estrema e disumana della cosiddetta “violenza correttiva di gruppo”. 

    Il giovane è riuscito a fuggire via rivolgendosi a un’associazione locale che si occupa della tutela e della difesa dei diritti della comunità Lgbt. “Quando la famiglia lo ha scoperto ha assunto dei sicari locali per picchiarlo e torturarlo psicologicamente”, lo ha riferito un attivista dell’organizzazione indiana Humsafar Trust, una delle più antiche associazioni sociali in India che si battono per la parità dei diritti delle persone Lgbt nel paese. 

    “Ci ha detto che i suoi genitori lo avevano portato da un medico per un trattamento, e quando il dottore ha riferito che il loro figlio era assolutamente normale, è stato lì che ha suggerito ai due di sottoporlo a uno stupro correttivo”, ha precisato l’attivista al quotidiano. 

    La giovane vittima si è poi rivolta a un avvocato ed è riuscito a ottenere un ordine restrittivo contro la famiglia. Da allora ha vissuto con il suo partner, ma attualmente non possiede dei fondi necessari per portare avanti una battaglia legale. 

    Le discriminazioni e le violenze contro la comunità Lgbt in India sono piuttosto diffuse, soprattutto dopo la decisione della corte suprema di ribaltare il verdetto dell’Alta corte indiana di depenalizzare l’omosessualità dichiarando incostituzionale la sezione 377 del codice penale indiano, secondo cui i rapporti sessuali definiti “innaturali” erano vietati. Questo era stato interpretato come un divieto per i rapporti fra persone dello stesso sesso. 

    Nel 2013, la corte suprema aveva invece stabilito che l’omosessualità era ancora punibile con pene fino all’ergastolo: la sentenza cancellava così la depenalizzazione del reato di omosessualità, avvenuta nel 2009.

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