Tutti ricorderanno la storia di Joshua Trump, il ragazzino di 11 anni bullizzato a scuola per via del suo cognome. Il presidente degli Stati Uniti ha pensato bene di invitare il giovane omonimo a uno degli eventi più attesi della politica statunitense: il discorso sullo stato dell’Unione in occasione del quale il presidente si rivolge ai parlamentari e al paese per fare il punto sulla sua attività e le condizioni del paese.
Joshua, però, deve essersi annoiato particolarmente durante il lungo e pesante discorso del suo omonimo. A un certo punto le telecamere hanno puntato dritto sul pubblico e, proprio mentre Trump rinnovava la promessa di costruire il famoso muro tra gli Stati Uniti e il Messico e definiva l’immigrazione irregolare “un’urgente crisi nazionale”, si è scorta nitida la figura dell’undicenne comodamente appisolato accanto alla first lady.
I social hanno letto il sonno del giovincello come un vero e proprio atto di resistenza. Addormentandosi proprio durante quelle parole, Joshua è diventato per il mondo del web un vero e proprio eroe nazionale.
Su Twitter gli utenti si sono sbizzarriti nel riconoscere nel giovane Joshua un nuovo leader e così sui social si moltiplicano le foto del bell’addormentato su cui campeggia la scritta “JOSHUA TRUMP RULES”.
JOSHUA TRUMP RULES pic.twitter.com/Opc88adMfB
— Josh Weinberg (@josh_weinberg) 6 febbraio 2019
Un altro dà il benvenuto al giovane Trump nella resistenza.
Joshua Trump, welcome to the resistance pic.twitter.com/kOJltEMykV
— M (@DJDOGPIC) 6 febbraio 2019
E ancora: “Joshua Trump è il miglior Trump”, scrive un altro.
Joshua Trump is now the best Trump. pic.twitter.com/Ejw4Njs83m
— Chris Jackson (@ChrisCJackson) 6 febbraio 2019
Joshua è stato invitato da Melania Trump dopo i persistenti episodi di bullismo. Viene dal Delaware ed è stato chiamato “idiota” e “stupido” solo perché il cognome che porta è lo stesso del presidente. La madre allora ha deciso di iscriverlo in un’altra scuola. Ma anche nella nuova le cose non sono andate meglio: appena messo piede sullo scuolabus, l’autista ha chiesto a Joshua come si chiamasse e lì è ricominciato tutto.
Joshua è stato tra i 13 a ricevere un invito speciale direttamente dal presidente e dalla first lady.