In Cile una ragazzina viene trascinata via dalla polizia con la testa sanguinante
Continuano le proteste in Cile e continua la violenza ai danni dei manifestanti, come quella perpetrata ai danni di una ragazzina che, nonostante la testa insanguinata, viene trascinata via dalla polizia davanti agli occhi impotenti del padre.
In un video che sta facendo il giro del mondo si vede la giovane che viene strattonata con violenza dagli agenti di polizia in tenuta antisommossa. La ragazzina cerca di contorcersi e di liberarsi dalla presa dei due uomini che la trattengono. Sulla fronte un rivolo di sangue che scende tra i capelli.
Mentre gli agenti la trascinano di forza, la ragazza chiama disperata il padre. Un uomo con i capelli bianchi si avvicina e cerca di strappare via la ragazzina dalla morsa violenza dei due agenti, senza riuscirci.
Negli ultimi secondi del video si vede la polizia caricare la giovane manifestante sulla camionetta mentre allontana gli altri manifestanti che cercano di sottrarre la ragazzina alla polizia. Tutto il video è stato immortalato dalla telecamera di un testimone e diffuso da Rodosusaher Libre. La violenza del gesto della polizia cilena ha impressionato mezzo mondo.
Che cosa sta succedendo in Cile
Il Cile sta vivendo un momento drammatico. Il paese è attraversato da una violenta guerriglia che va avanti ormai da quattro settimane. Le proteste sono iniziate lo scorso 14 ottobre contro i costi del servizio.
All’inizio i cortei si sono concentrati nella capitale Santiago, per poi diffondersi nel resto del paese contro le politiche del Governo. Il bilancio, ad oggi, è di 22 morti e oltre duemila feriti. Il presidente del Cile Sebastian Pinera ha ammesso che durante il periodo delle proteste la polizia ha commesso numerosi abusi nei confronti dei manifestanti. Nel corso di una conferenza stampa al palazzo presidenziale de La Moneda, il presidente ha ammesso l’eccesso di violenza da parte delle forze dell’ordine nei confronti di chi protesta: “C’è stato un eccessivo uso della forza, ci sono stati abusi e i diritti di tutti non sono stati rispettati”.