Sabato 14 e domenica 15 maggio nella città di Anversa, in Belgio, era in programma la terza edizione del Muslim Expo, un festival annuale organizzato dalla comunità musulmana per celebrare e far conoscere la cultura islamica. Tra le centinaia di visitatori che lo scorso fine settimana si sono recate all’evento, c’era anche Zakia Belkhiri, una giovane musulmana di 22 anni.
Mentre percorreva la strada per raggiungere la fiera, Zakia si è trovata davanti una quarantina fra sostenitori e simpatizzanti del partito di estrema destra, Vlaams Belang (interesse fiammingo), impegnati in un presidio di protesta contro la manifestazione.
I manifestanti erano armati di cartelli e striscioni con su scritto a chiare lettere “No alle moschee”, “No al velo” e “Stop all’islam”.
Dinanzi a questo muro di persone che protestavano, Zakia ha reagito sfoderando un sorriso e stringendo fra le mani il suo iPhone. Si è piazzata davanti al gruppo di manifestanti, ha alzato le dita in segno di vittoria e si è scattata una foto. A immortalare il suo gesto “di simbolica resistenza” ci ha pensato un fotografo freelance, che ha poi pubblicato la foto su Vox.
Il selfie della giovane musulmana come atto di sfida verso il gruppo di manifestanti anti-islam è diventata virale. Dei testimoni hanno raccontato che alcune persone che stavano prendendo parte al corteo hanno deriso Zakia, invitandola con tono sarcastico a mettere via il cellulare “perché è vietato dall’islam”. Senza scomporsi, la ragazza ha risposto ancora una volta con il sorriso e ha scattato altre foto.
Una la ritrae accanto al leader del partito di estrema destra, Philip Dewinter. “Non ho nulla contro di lui ed è libero di pensarla come vuole riguardo la mia fede”, ha dichiarato la ragazza.
Il gesto compiuto dalla giovane musulmana ha un precedente. Può essere paragonato a quello di Tess Asplund, la donna svedese che a inizio maggio sfidò da sola un corteo di 300 neonazisti, sfilando davanti a loro con il pugno alzato.
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(Qui sotto Zakia Belkhiri in posa accanto al leader del partito Vlaams Belang e ad alcuni manifestanti che esibiscono dei cartelli contro il velo islamico)