Dopo le manifestazioni di fine marzo contro la proposta di riforma del lavoro del governo, in Francia è emersa una nuova forma di protesta.
Si tratta di raduni notturni nelle piazze di diverse città, cui partecipano migliaia di cittadini – studenti, giovani famiglie, lavoratori, pensionati – che si riuniscono spontaneamente per dare voce alle proprie preoccupazioni e denunciare tutto quello che, secondo loro, proprio non funziona.
Sono assemblee spontanee, né guidate né sostenute da sindacati o partiti, sono l’espressione della partecipazione diretta. In francese, lo hanno chiamato Nuit debout e potrebbe essere associato al movimento Occupy americano o agli Indignados spagnoli.
È un movimento pacifico e inclusivo che dà voce a tutto il malcontento che assedia il governo del presidente François Hollande – dalla già citata riforma del lavoro, allo stato di emergenza, alla politica sui migranti.
Le autorità non sanno bene come reagire, non sanno come controllare il movimento e quali misure prendere. Il governo non sa quanto questi raduni notturni potranno nuocergli, e non sanno per quanto andranno avanti.
Per il momento, a Parigi, l’assemblea si riunisce tutte le notti a Place de la République intorno alle 18. I dibattiti e le riunioni dei vari comitati vanno avanti fino alle prime ore del mattino, per poi darsi appuntamento alla notte seguente.