La polizia di frontiera turca ha ucciso domenica 19 giugno almeno otto rifugiati siriani, tra cui quattro bambini e una donna, che stavano cercando di attraversare il confine. Altre otto persone sono rimaste ferite.
A denunciarlo l’Osservatorio siriano per i diritti umani.
L’incidente è avvenuto vicino alla città siriana di Jisr al-Shugou, controllata dai gruppi estremisti lungo il confine settentrionale.
Ankara ha chiuso le frontiere con la Siria alcuni mesi fa. Finora più di 2,7 milioni di persone sono fuggite dalla nazione in guerra per cercare asilo in Turchia.
La polizia si è difesa sostenendo di essere stata ingiustamente attaccata: “Non siamo capaci di verificare le accuse riguardo alla presunta sparatoria, ma stiamo indagando”, ha dichiarato un ufficiale all’agenzia stampa Associated Press.
Non è la prima volta che succedono incidenti del genere. A maggio Human Rights Watch aveva accusato il governo di Ankara di “un uso eccessivo della forza” contro i rifugiati.
Il confine turco-siriano con i suoi 900 chilometri di lunghezza è stato teatro di numerose violenze compiute dalle guardie di frontiera turche ai danni dei richiedenti asilo siriani.
Secondo i dati dell’Osservatorio dei diritti umani, la polizia di frontiera di Ankara ha sparato dall’inizio almeno sessanta civili sono stati.
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