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    Quanto vale un gol al mondiale?

    In che modo un mondiale può far cambiare il valore dei giocatori che vi partecipano, rischiando di creare bolle di calciomercato

    Di Stefano Mentana
    Pubblicato il 4 Lug. 2014 alle 11:39 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:59

    “Balotelli? Stavo per venderlo a 35 milioni, ma adesso chi lo compra più?”. Queste sono le parole che, secondo l’Adnkronos, il presidente del Milan Silvio Berlusconi avrebbe detto ieri in riferimento alla valutazione del centravanti rossonero Mario Balotelli, il cui valore, dopo un Mondiale che – gol all’Inghilterra a parte – l’ha visto molto sottotono.

    Già, perché il mondiale, seppur per un giocatore significhi giocare un massimo di sole sette partite, può influire più di qualsiasi altra competizione sulla valutazione di un calciatore.

    Non esiste un parametro fisso che stabilisca quanto una presenza, un goal, o una prestazione negativa in un mondiale influiscano sul valore di un calciatore, ma è un dato di fatto che avere su di sé gli occhi di tutti gli appassionati di calcio del mondo faccia la differenza anche a livello economico.

    A dimostrazione di questo c’è l’attaccante belga Divock Origi, in forza ai francesi del Lille, valutato prima del mondiale 1 milione di euro dal sito Transfermarkt e per la cui cessione ora, dopo essersi messo in mostra in Brasile ed essere andato in goal contro la Russia, il suo club chiede – riporta “l’Equipe” – 14 milioni.

    Difficile invece dare una valutazione per quella che forse è la più grande rivelazione di questo mondiale: il colombiano James Rodriguez, per cui il Monaco un anno fa ha speso 45 milioni, valore che le prestazioni in Brasile non possono che aver fatto crescere ulteriormente.

    I mondiali sono dunque, per questa ragione, un’ottima occasione per i club per fare affari sia in entrata che in uscita. Una “meteora”, ovvero un giocatore che fa un mondiale di alto livello, ma nel resto della carriera non brilla, può trasformarsi in una grande occasione di introiti per la squadra che lo vende ma diventare per chi lo compra una vera e propria “bolla di calciomercato”, dispendiosa e difficile da vendere.

    Al tempo stesso, il mondiale può contribuire a far abbassare il prezzo di campioni le cui nazionali hanno deluso, ma che restano a tutti gli effetti calciatori di primissimo livello.

    La coppa del mondo è quindi uno di quei casi, forse l’unico, in cui, con solo poche partite, centinaia di giocatori, di diverse nazionalità e campionati, cambiano il loro valore alterando completamente il calciomercato del mondo intero, tanto più alla luce di una geografia del calcio che comprende un numero di nazioni sempre più alto.

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