L’incendio di Notre Dame è ormai domato. E i parigini pensano già al futuro. Quanto ci vorrà per ricostruire Notre Dame? Quando sarà possibile tornare ad ammirare la cattedrale simbolo di Parigi in tutta la sua bellezza?
Notre Dame ha resistito al tempo, alle devastazioni della rivoluzione francese, all’incuria, ai tentativi di distruzione. E il 15 aprile un terribile incendio ne ha distrutto il tetto e danneggiato molte parti. I suoi tesori, per fortuna, sono stati portati al sicuro.
Il fuoco, oltre a distruggere le parti della struttura che erano costruiti in legno, ha indebolito fortemente tutta la struttura. Si attende nelle prossime ore la perizia degli esperti che valuteranno i danni effettivi e faranno una stima dei costi.
“La struttura di Notre-Dame è salva e preservata nella sua totalità”, avevano detto i pompieri quando l’incendio era ormai domato.
“La questione è strutturale: sapere come l’edificio resisterà al gravissimo incendio che ha subito la notte scorsa”, ha detto il segretario di Stato all’Interno, Laurent Nunez.
Uno dei punti interrogativi maggiori riguarda la condizione degli antichissimi rosoni e delle vetrate policrome. Anche se le fiamme non hanno potuto intaccare la pietra, le alte temperature potrebbero aver compromesso il marmo della struttura, che tende a calcificarsi e a sbriciolarsi.
Il restauro della cattedrale “durerà mesi e anni”, ha detto il ministro francese della Cultura, Franck Riester. “I due terzi del tetto sono andati in fumo, la guglia è crollata all’interno della cattedrale, creando un buco nella volta, e una parte delle vetrate è andata distrutta”, ha detto il ministro.
È ancora troppo presto per fare una valutazione attendibile della durata della ristrutturazione. “Ci vorrà tanto tempo e bilanci molto importanti”, ha detto Riester.
“La nostra storia sta bruciando”, ma “ricostruiremo questa cattedrale”, ha detto il presidente francese Macron poco dopo l’incendio, annunciando l’avvio di una raccolta fondi nazionale e internazionale volta alla ricostruzione di Notre Dame.
E intanto è già partita la gara delle donazioni. Il miliardario Pinault ha detto che donerà 100 milioni di euro per la ricostruzione, e poco dopo è arrivato l’annuncio di Arnault, su una donazione da 200 milioni di euro.
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