Qatargate, le pressioni di Panzeri per fermare la nomina Ue di Di Maio
Antonio Panzeri avrebbe tentatp di ostacolare la nomina di Luigi Di Maio come prossimo inviato speciale dell’Unione Europea nel Golfo Persico. Lo riporta La Repubblica, facendo riferimento alle ultime intercettazioni dall’inchiesta sulle presunte tangenti pagate da Qatar e Marocco per influenzare la politica europea.
L’ex europarlamentare, che ha deciso di collaborare con le autorità belghe, avrebbe invece promosso la nomina dell’ex commissario europeo Dimitris Avramopoulos, in contatti stretti con la ong di Panzeri “Fight Impunity”. L’ex ministro degli Esteri greco era membro onorario del board della ong ma non è stato coinvolto nell’inchiesta.
Nell’indagine si fa riferimento a un episodio, che ha visto l’invio per errore di un documento a riguardo la nomina all’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri, Josep Borrell. Si tratta di “una nota interna confidenziale preparata da Francesco Giorgi” per Avramopoulos in cui si fa riferimento alla nomina, sostenendo che potesse essere “d’aiuto” Eva Kaili, l’ex vicepresidente del parlamento europeo finita in carcere a causa dell’inchiesta, anche lei greca come Avramopoulos. Gli inquirenti non fanno riferimento alla possibilità che Panzeri e Giorgi abbiano fatto pressioni su Borrell e danno credito alla versione dell’errore, considerato invece “improbabile” da Repubblica.
La nomina di Di Maio, indicato da un comitato indipendente di tecnici come il miglior candidato per l’incarico di inviato speciale nel Golfo, ha subito una brusca frenata negli ultimi mesi. Questa sarebbe da attribuire ai dubbi sollevati dal nuovo governo italiano.