Putin: “L’Occidente usa il popolo ucraino come carne da macello. Kiev è su un percorso suicida“
I paesi occidentali stanno spingendo l’Ucraina “su un percorso suicida”. È l’avvertimento lanciato da Vladimir Putin, che ha accusato l’Occidente di cercare “con tutti i mezzi di mantenere il proprio predominio”. “Il popolo ucraino è diventato vittima di queste aspirazioni”, ha affermato il presidente russo, intervenuto in collegamento video all’incontro dei ministri della Difesa dei paesi della Comunità degli stati indipendenti e dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai. “Vediamo le gravi conseguenze di tali azioni oggi in Ucraina”, ha continuato. “Per un certo numero di anni, l’Occidente ha spudoratamente sottratto e sfruttato le sue risorse, ha incoraggiato il genocidio e il terrore nel Donbass, ha effettivamente trasformato questo paese in una colonia e ora usa cinicamente il popolo ucraino come carne da macello, come ariete contro la Russia, continuando a fornire all’Ucraina armi e munizioni, inviando mercenari, la sta spingendo su un percorso suicida”, ha ribadito Putin, che ieri ha rivendicato gli attacchi russi alle infrastrutture energetiche ucraine. “Sì, lo facciamo”, ha detto riguardo i raid che hanno colpito le forniture di luce e acqua ai residenti delle città ucraine. “Ma chi l’ha iniziato? C’è molto rumore sui nostri scioperi sulle infrastrutture energetiche di un paese vicino. Questo non interferirà con le nostre missioni di combattimento”.
Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan oggi ha preso le difese della Russia, parlando di “politiche irrazionali” nei confronti di Mosca. “Mentre difendiamo fermamente l’integrità territoriale dell’Ucraina, ci siamo opposti a politiche irrazionali nei confronti della Russia che gettano benzina sul fuoco”, ha detto secondo l’agenzia di stampa turca Anadolu. Il presidente turco, che ha spesso svolto un ruolo da mediatore nel conflitto scoppiato lo scorso 24 febbraio, ha reso noto che conta di avere una conversazione telefonica con Putin domenica prossima.
Nel frattempo il Cremlino ha sottolineato che lo scambio di detenuti con gli Stati Uniti, che hanno liberato il trafficante d’armi Viktor But in cambio della cestista Brittney Griner non deve essere considerato un passo in avanti nelle relazioni tra i due paesi. “È sbagliato trarre conclusioni ipotetiche secondo cui questo potrebbe essere un passo verso il superamento della crisi che abbiamo attualmente nelle relazioni bilaterali”, ha detto il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov, affermando che i colloqui “hanno riguardato esclusivamente” la liberazione dei due detenuti. “Le relazioni bilaterali continuano a rimanere in uno stato deplorevole”, ha evidenziato in un’intervista al quotidiano Izvestia. Peskov ha però commentato positivamente la scelta di far aprire la stagione alla Scala di Milano con l’opera Boris Godunov, del compositore russo Modest Musorgskij. Una “voce nel deserto” nel contesto della “rimozione della cultura russa” in Occidente, ha commentato Peskov.
La prima al Teatro alla Scala di Milano dell’opera Boris Godunov è stata una “voce nel deserto” sullo sfondo della “rimozione della cultura russa” in Occidente: il commento è del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dall’agenzia Tass.