Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che Alexey Navalny sarà trattato come ogni altro detenuto, ha negato le responsabilità russe dietro i cyberattacchi contro gli Usa e ha aperto alla possibilità di uno scambio di prigionieri tra Russia e Stati Uniti. Putin ha rilasciato le dichiarazioni al network statunitense Nbc, in quella che è la prima intervista ai media americani dal 2018. L’intervento arriva due giorni prima del suo vertice di Ginevra con il presidente Usa Joe Biden.
Sul leader dell’opposizione russa Navalny, Putin ha dichiarato che “il suo trattamento non sarà peggiore” di quello riservato agli altri detenuti. A chi gli chiedeva se avesse ordinato l’uccisione di Navalny o di altri rivali politici, Putin ha risposto: “Non abbiamo l’abitudine di assassinare nessuno”.
Il presidente russo inoltre ha respinto e ha definito “ridicole” le accuse secondo cui hacker russi o il governo di Mosca sarebbero dietro gli attacchi informatici contro gli Stati Uniti. “Dove sono le prove? Sta diventando una farsa”, ha detto. E ha aggiunto: “Siamo stati accusati di ogni genere di cose, interferenze elettorali, attacchi informatici e così via, ma mai, neanche una volta si sono presi la briga di produrre alcun tipo prova, solo accuse infondate”.
Il capo del Cremlino si è detto aperto alla possibilità di uno scambio di prigionieri tra Russia e Stati Uniti: “Sì, certo”, ha detto Putin quando gli è stato chiesto se può concepire uno scambio tra i due americani detenuti in Russia, Paul Whelan e Trevor Reed, e i russi detenuti negli Stati Uniti.