Caro Signor Putin, leader dei separatisti o del governo ucraino.
Grazie mille. Per aver ucciso la mia amata e unica figlia, Elsemiek de Borst!
Aveva 17 anni e frequentava il quinto anno di liceo al “Segbroek College”, a L’Aia. Stava andando in vacanza in Malesia insieme a suo fratello minore, sua madre (la mia ex moglie) e il suo patrigno.
Elsemiek avrebbe affrontato l’esame di maturità l’anno prossimo, insieme alle sue migliori amiche Julia e Marina, era così brava a scuola! Dopo sarebbe voluta andare alla “Technical University Delf” a studiare ingegneria, non vedeva l’ora!
Ma all’improvviso non c’è più! È stata lanciata giù dal cielo, in un Paese sconosciuto, dove c’è una guerra in corso!
Spero che Lei sia fiero di aver spezzato, tra le altre, anche la giovane vita e il futuro di mia figlia. E che riuscirà a guardarsi allo specchio domani mattina.
Spero che riceverà questo messaggio, magari tradotto in inglese (che Lei, brillante gentiluomo, potrà facilmente leggere).
Grazie ancora!
Saluti dal padre di Elsemiek, Hans de Borst, da Monster, Olanda, la cui vita è distrutta!
Post Scriptum: Signor Putin, spero che la sua intensa conversazione con il nostro Primo Ministro Rutte Le abbia aperto gli occhi! So che è rimasto colpito da tutto ciò, e sarei altrettanto colpito se prendesse l’iniziativa di fare le dovute verifiche sul luogo dell’incidente insieme all’esercito russo, così che le autorità olandesi possano fare il proprio lavoro.
Grazie in anticipo.
Hans de Borst.
Lettera tradotta da Eleonora Cosmelli e tratta dallo status su Facebook di Hans de Borst.