Il presidente della Russia, Vladimir Putin, è in visita ufficiale dal 3 aprile 2018 ad Ankara, in Turchia, per incontrare il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan. Al centro dei colloqui tra i due leader le relazioni tra i due paesi e la situazione in Siria, ma anche il possibile acquisto da parte del governo di Ankara di sistemi di difesa aerea russi S-400.
Il 4 aprile ai due si unirà il presidente iraniano, Hassan Rouhani, per un’ulteriore discussione sul conflitto siriano. I tre paesi sono coinvolti nei colloqui di pace di Astana.
Nello scacchiere di guerra la Russia e l’Iran si trovano schierate dalla stessa parte, al fianco del governo guidato dal presidente Bashar al-Assad, fortemente osteggiato invece dalla Turchia, che nel nord del paese combatte le milizie curde.
Secondo l’agenzia di stampa russa Tass, Putin ed Erdogan discuteranno la fornitura ad Ankara dei sistemi di difesa antiaerea S-400 e “altre questioni urgenti”. Mosca “sta compiendo sforzi straordinari per completare la consegna dei sistemi S-400 alla Turchia entro il 2020”, sostiene l’agenzia russa.
“Non so fino a che punto la parte russa cercherà di soddisfare la richiesta della Turchia”, ha detto l’assistente presidenziale russo, Yuri Ushakov.
La Turchia ha concluso negli scorsi mesi un accordo con la Russia da oltre 2 miliardi di dollari per l’acquisto del sistema di difesa aereo S-400: un affare molto contestato dai suoi alleati della Nato, preoccupati per l’impossibile integrazione di sistemi d’arma russi in quelli dell’alleanza.
La scorsa settimana, il governo turco ha chiarito che l’affare non influirà su altri in corso con gli Stati Uniti, come l’acquisto dei caccia F-35 e di missili Patriot.
Secondo i media turchi, Putin ed Erdogan parteciperanno anche all’inaugurazione dei lavori di costruzione della prima centrale nucleare turca, nel distretto di Akkuyu, nella provincia meridionale di Mersin, sulla costa mediterranea, la cui realizzazione è stata affidata alla compagnia statale russa Rosatom.