Se si parla di Giochi Olimpici, l’omosessualità non è più un problema. Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che gli atleti gay e lesbiche non hanno niente da temere per le prossime Olimpiadi invernali, che si terranno a Sochi nel 2014.
“Faremo di tutto” ha specificato Putin al capo dell’International Olympic Commitee “per assicurare che gli atleti, i tifosi e gli ospiti si sentano a loro agio ai Giochi Olimpici a prescindere dalla loro etnia, razza o orientamento sessuale”
Una mossa poco attesa, quella di Putin, soprattutto considerando la legge omofoba che è stata approvata in Russia agli inizi di quest’anno. In base a questa, coloro che faranno propaganda di “relazioni sessuali non tradizionali” in presenza di minorenni, rischiano una multa fino a 5mila rubli (155 dollari). Ma la cifra sale se ad effettuare la propaganda è un funzionario, un’azienda o una scuola.
Se la legge sulla propaganda omosessuale ha indignato gay e lesbiche di tutto il mondo, provocando in diverse città il boicottaggio della vodka nei bar, in Russia quasi la metà delle persone è convinta che gli omosessuali non debbano avere gli stessi diritti delle altre persone.