Putin ha risposto alle sanzioni imposte alla Russia dai Paesi occidentali in seguito all’annessione della Crimea. E ha chiuso per un anno l’importazione dall’estero di alcuni prodotti alimentari.
I latticini ucraini, le mele polacche e il pollame americano non varcheranno più i confini del Paese.
È la prima volta che il presidente russo fa un riferimento esplicito alle sanzioni, sebbene alcuni prodotti non venissero importati già da un po’: fino a ieri, il blocco veniva giustificato da ragioni sanitarie.
Per non provocare un aumento dell’inflazione (attualmente superiore al 7 per cento), Putin ha ordinato un aumento della produzione locale corrispondente al costo dell’embargo.
La Russia importa più del 40 per cento dei suoi prodotti alimentari ed è il mercato più grande dell’esportazione di frutta e verdura provenienti dall’Europa. Per quanto riguarda l’Italia, vengono indicate: uva da vino, frutta e pasta.