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    Putin: “L’Occidente sta facendo un passo pericoloso. Anche noi potremmo fornire armi per colpire Paesi Nato”

    Credit: AGF
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 6 Giu. 2024 alle 11:12 Aggiornato il 6 Giu. 2024 alle 11:13

    Il presidente russo Vladimir Putin avverte l’Occidente: consentire all’Ucraina di utilizzare le armi fornite dai Paesi occidentali per colpire in territorio russo rappresenta “un passo pericoloso”. Al quale Mosca potrebbe teoricamente rispondere fornendo armi a un altro Paese per colpire in Occidente. Non solo: se vedrà minacciata la propria integrità territoriale, la Russia potrebbe ricorrere al proprio arsenale nucleare.

    Il leader del Cremlino – che ha ancora una volta smentito di voler attaccare la Nato – ne parla a margine del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, in una lunga conferenza stampa con i giornalisti di diverse agenzie di stampa estere, la prima da quando è stata lanciata l’invasione dell’Ucraina.

    L’utilizzo di armi occidentali per colpire la Russia, mette in guardia Putin, segnerebbe il “coinvolgimento diretto” dei Paesi occidentali fornitori in una “guerra contro la Federazione Russa e ci riserviamo il diritto di agire allo stesso modo”.

    “Stiamo riflettendo – spiega – sul fatto che se qualcuno ritiene possibile fornire tali armi in una zona di guerra per colpire il nostro territorio e crearci problemi, allora perché non abbiamo il diritto di fornire le nostre armi della stessa classe a quelle regioni del mondo in cui verranno effettuati attacchi a strutture sensibili? La risposta potrebbe essere asimmetrica. Ci penseremo”.

    Il presidente russo vede il rischio di un’escalation del conflitto, fino al riscorso ad armi nucleari. “Per qualche ragione – dice – l’Occidente crede che la Russia non le utilizzerà mai”, ma “abbiamo una dottrina nucleare, guardate cosa dice: se le azioni di qualcuno minacciano la nostra sovranità e integrità territoriale, riteniamo possibile utilizzare tutti i mezzi a nostra disposizione. Ciò non dovrebbe essere preso alla leggera, superficialmente”, sottolinea.

    Ma esclude categoricamente che Mosca intenda lanciarsi in un’invasione in territorio Nato: “Siete impazziti del tutto? Chi ha inventato tutto questo? È semplicemente una totale assurdità, capite? Totale spazzatura”, assicura.

    Se gli Stati Uniti smettessero di fornire armi all’Ucraina – sostiene Putin – la guerra finirebbe nel giro di due o tre mesi. Questo scenario, tuttavia, per ora è da escludere. Il presidente americano Joe Biden, infatti, ha appena concesso a Kiev il permesso di utilizzare armi fornite dagli Usa per colpire obiettivi in ​​Russia (ma solo vicino alla regione di Kharkiv e con l’esclusione dei missili Atacms a lungo raggio).

    Ieri l’agenzia di stampa statunitense Associated Press ha citato un senatore americano e un funzionario occidentale secondo i quali negli ultimi giorni l’Ucraina ha usato armi americane per colpire in territorio russo. E anche dal Regno Unito e da diversi altri Paesi – tra cui Polonia, Francia e Germania – è arrivato il via libera all’utilizzo di armi occidentali da parte di Kiev per attaccare siti militari in Russia.

    Nella sua conferenza stampa, Putin prende di mira in particolare Berlino: “Dicono che ci saranno più missili che colpiranno obiettivi sul territorio russo: questo distrugge definitivamente le relazioni russo-tedesche”, avverte.

    Il capo del Cremlino sembra invece apprezzare la contrarietà dell’Italia a un innalzamento del livello del conflitto con la Russia: “La posizione del Governo italiano – osserva – è più moderata rispetto a quella di molti altri Paesi europei e, prestando attenzione a questo, la valutiamo di conseguenza”. “In Italia – aggiunge – la russofobia dei cavernicoli non sta prosperando e questo lo teniamo in considerazione”.

    E ancora: “Speriamo vivamente che prima o poi, forse dopo che la situazione si sarà in qualche modo corretta in direzione ucraina, saremo in grado di ripristinare le relazioni con l’Italia, e forse anche più velocemente che con qualsiasi altro Paese europeo”.

    Lo “zar” sostiene che finora l’Occidente si sia rifiutato di parlare delle reali cause della guerra, che secondo la sua ricostruzione è iniziata nel 2014 quando a Kiev un presidente filo-russo è stato rovesciato con la rivoluzione di Maidan, di fatto un colpo di stato sostenuto dagli Stati Uniti.

    Secondo Putin, “l’Amministrazione americana costringerà la leadership ucraina ad autorizzare l’abbassamento dell’età di mobilitazione a 18 anni”. Ma nell’arco di un anno, aggiunge, gli Usa “si libereranno di Zelensky”. “Nessuno negli Stati Uniti è interessato all’Ucraina”, dice il leader russo: gli americani “non combattono per l’Ucraina e il popolo ucraino, ma per la propria grandezza”.

    E in vista delle elezioni presidenziali Usa, assicura che il Cremlino lavorerà “con qualsiasi presidente eletto dal popolo americano”. “Lo dico con assoluta sincerità”, rimarca: “Non crediamo che dopo le elezioni cambierà qualcosa sul fronte russo nella politica americana”. Ma non manca di lanciare una stilettata pro-Trump. “Stanno bruciando dall’interno il loro Stato, il loro sistema politico… È ovvio in tutto il mondo che l’accusa contro Trump, soprattutto in tribunale con accuse formulate sulla base di eventi accaduti anni fa, senza prova diretta” rappresenta l’utilizzo del “sistema giudiziario in una lotta politica interna”.

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