Lunedì 14 dicembre il presidente russo Vladimir Putin ha approvato una legge che consente alla Corte costituzionale della Russia di decidere se applicare o meno le sentenze internazionali sui diritti dell’uomo.
Questo darà al Cremlino il potere di rigettare le decisioni prese dalla Corte europea dei diritti umani (Cedu), qualora venissero considerate incostituzionali da parte della Russia.
Secondo Human Rights Watch la nuova legge – approvata dalla Duma, il parlamento russo, nella seconda settimana di dicembre 2015 – impedirebbe alle vittime di violazioni dei diritti dell’uomo di trovare giustizia nel paese e garantirebbe a Mosca di evitare sanzioni imposte a livello internazionale.
Solo nel 2014 la Russia sarebbe stata giudicata colpevole di 122 casi di violazione dei diritti dell’uomo.
Valery Zorkin, alla guida della Corte costituzionale russa, ha commentato la notizia sostenendo che ci si sta preoccupando per niente e che la nuova legge non costituisce un problema.