Putin annette le regioni ucraine: “Saranno russe per sempre. Ora disposti a negoziare”
Vladimir Putin ha ufficializzato l’annessione (unilaterale) alla Federazione Russa delle regioni occupate in Ucraina, segnando una nuova fase della guerra iniziata poco più di sette mesi fa. In un atteso discorso nel gran Palazzo del Cremlino, il presidente russo si è scagliato con particolare durezza nei confronti dei paesi anglosassoni e dell’egemonia occidentale, la cui fine è stata definita “irreversibile”. Putin ha anche aperto ai negoziati di pace con il governo ucraino, a condizione però che i territori annessi restino alla Russia: una proposta irricevibile per Kiev. Successivamente, ha firmato i trattati di annessione delle regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia, controllate solo in parte dalle forze russe.
Gli abitanti delle regioni, situate nell’est e nel sud dell’Ucraina, saranno “nostri cittadini per sempre”, ha detto il capo del Cremlino, chiedendo che Kiev “rispetti la volontà popolare” uscita dai referendum organizzati in tempi brevissimi nei territori occupati. “Diventano nostri cittadini per davvero”, ha affermato Putin, aggiungendo che Mosca non è disposta a cedere su questo punto. “Proponiamo di tornare al tavolo dei negoziati ma non metteremo in discussione la scelta fatta dalla gente che la Russia non tradirà”, ha aggiunto, dopo aver ribadito che Mosca difenderà il suo territorio “con ogni mezzo”. Secondo Putin, il riconoscimento della “scelta netta” degli abitanti delle regioni occupate non significa però un ritorno all’Urss: “la Russia non vuole e non le serve”.
Putin non ha risparmiato parole dure nei confronti dei paesi occidentali, facendo anche riferimento alle tensioni crescenti in ambito nucleare ed energetico. “I leader occidentali sono sempre gli stessi, dei colonializzatori. Dobbiamo ricordare loro che questa politica colonialista è iniziata nel Medioevo”, ha detto, ammonendo che l’Occidente “non ha il diritto morale” di parlare di democrazia.
“Gli Stati Uniti sono l’unico Paese al mondo ad aver usato le armi nucleari due volte, a Hiroshima e Nagasaki, stabilendo così un precedente”, ha aggiunto Putin, che ha anche accusato l’Europa di aver ceduto alle richieste di Washington. “Molti politici obbediscono, docilmente”, ha detto il capo di stato russo, che ha citato anche Italia e Germania: “la conseguenza è la de-industrializzazione”.
Riguardo le esplosioni lungo il gasdotto Nord Stream, Putin ha parlato di “un sabotaggio degli anglosassoni” e ha affermato che queste azioni stanno distruggendo l’infrastruttura energetica europea. “Le sanzioni non bastano agli anglosassoni, sono passati a sabotaggi incredibili, ma questo è un dato di fatto, avendo organizzato esplosioni sulle linee internazionali del gasdotto Nord Stream, che corre lungo il fondo del Mar Baltico”, ha denunciato Putin. “Hanno iniziato a distruggere l’infrastruttura energetica paneuropea”.
Immediata la risposta dell’Unione Europea. “Respingiamo fermamente e condanniamo inequivocabilmente l’annessione illegale da parte della Russia delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson”, hanno dichirarato i 27 capi di stato e di governo dell’UE, sottolineando come la Russia stia “mettendo a rischio la sicurezza globale”.
Secondo Giorgia Meloni, l’annessione “non ha alcun valore giuridico o politico”. “Putin dimostra ancora una volta la sua visione neo imperialista di stampo sovietico che minaccia la sicurezza dell’intero continente europeo”, ha detto la futura premier. ““Questa ulteriore violazione delle regole di convivenza tra nazioni da parte della Russia – sottolinea ancora – conferma la necessità di compattezza e unità delle democrazie occidentali”.
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