Il 7 gennaio 2019 l’ex campione di Francia dei pesi massimi-leggeri, Christophe Dettinger, e membro dei gilet gialli si è consegnato alla polizia.
L’uomo, 37 anni, era finito al centro delle polemiche dopo aver aggredito alcuni agenti di polizia a Parigi durante le proteste di sabato pomeriggio: l’episodio era stato immortalato in un video che ha fatto il giro della rete.
Ex combattente professionista che lavora per il governo locale nella zona di Essonne, a sud di Parigi, Dettinger è anche noto come “The Gypsy From Massy”, essendo originario dell’omonima città a sud della capitale. È diventato campione francese dei pesi massimi-leggeri il 30 ottobre 2007, primato che ha conservato fino all’anno successivo.
A causa dell’aggressione ai danni dei poliziotti francesi sul ponte Leopold-Sedar-Senghor che collega i giardini delle Tuileries al Musee d’Orsay, adesso l’ex pugile rischia una condanna a diversi anni di carcere.
Secondo il codice penale francese infatti sono previsti fino a tre anni di carcere e una multa di 45mila euro per chi aggredisce un pubblico ufficiale: le condanne tuttavia possono essere aumentate in determinate circostanze.
Sulla vicenda si è espressa anche la federazione di boxe francese, che in una dichiarazione ufficiale ha condannato le violenze, affermando che simili episodi sono “completamente contrarie ai valori del nostro sport”.
“La Federazione di boxe francese invia il suo sostegno alla famiglia e ai cari del funzionario che è stato vittima di questo individuo, ma ugualmente a tutte le forze di sicurezza che sono state in servizio in queste ultime settimane”, è quanto si legge nella nota pubblicata dalla FFB.
A convincere l’ex pugile a consegnarsi è stato l’ex allenatore di Dettinger, Jacky Trompesauce: “C’è stato qualcosa che lo ha scatenato”, ha spiegato all’emittente radiofonica francese RMC, dichiarando che Christophe Dettinger avrebbe visto una donna aggredita da alcuni agenti di polizia e per questo avrebbe reagito contro la polizia.
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