Le manifestazioni di protesta a New York, di cui abbiamo parlato a più riprese a maggio, giugno e luglio, nascono in varie parti della città, e negli ultimi giorni confluiscono quasi tutte a City Hall, la zona dei palazzi municipali adiacente a Wall Street. Nate come reazione all’uccisione di George Floyd, il 46enne afroamericano morto in circostanze sospette durante un controllo di polizia lo scorso 25 maggio a Minneapolis, adesso queste marce pacifiche – e soprattutto l’occupazione del parco di fronte al Comune – portano avanti una richiesta precisa: che il budget della polizia venga diminuito e che i fondi municipali siano invece destinati ad altro, come ad esempio la scuola.
L’accampamento, all’imbocco del Brooklyn Bridge, ha le sembianze di un vero e proprio campeggio ed è organizzato con tende per dormire e bagni, una biblioteca che ha titoli di libri antirazzisti come “The New Jim Crow” (il testo di Michelle Alexander alla base di 13th, il documentario di Ava DuVernay – fondamentale per capire cosa sta succedendo in USA in questi giorni – che Netflix ha messo gratuitamente e a disposizione su YouTube), uno spazio per rilassarsi o “chill”, un primo soccorso medico e un fornitissimo punto di ristoro che serve di tutto: riso, carne, pizza e insalate bio.