Proteste contro le restrizioni anti-Covid in Europa, scontri con la polizia a Bruxelles
Si diffondono in tutta Europa le proteste contro e restrizioni anti-Covid, mentre i governi cercano contromisure alla quarta ondata della pandemia. A Bruxelles 35mila persone hanno manifestato di fronte alle sedi dell’Unione Europea, dopo l’introduzione negli scorsi giorni di nuove restrizioni per chi non è vaccinato e dell’obbligo di mascherina nei luoghi pubblici. La protesta, inizialmente pacifica, è poi sfociata in scontri con la polizia, che ha usato cannoni ad acqua e gas lacrimogeni per disperdere i partecipanti. Oltre 40 persone sono state arrestate, mentre tre agenti sono rimasti feriti in maniera lieve negli scontri, che hanno visto diversi manifestanti fare irruzione nei negozi e danneggiare auto della polizia.
Durante il fine settimana si sono tenute proteste anche in Austria, Svizzera, Croazia oltre che in Italia, mentre nei Paesi Bassi ieri sono stati registrati disordini per la terza notte consecutiva.
Dopo gli scontri a Rotterdam nella notte tra venerdì e sabato, in cui la polizia ha finito per aprire il fuoco sui manifestanti, il giorno successivo le proteste si sono anche allargate a l’Aja e ad Amsterdam, con decine di arresti e diversi agenti feriti. Le forze di sicurezza olandesi hanno usato cannoni ad acqua, cani poliziotto e agenti a cavallo per fermare i dimostranti, che in diverse occasioni hanno appiccato incendi e lanciato pietre. A far discutere sono i piani del governo di limitare l’uso del pass Covid a chi è stato vaccinato o è guarito da Covid-19, escludendo chi si sottopone a tampone.
Nelle scorse ore le proteste sono continuate in diversi centri del paese. A Enschede, vicino al confine con la Germania, le autorità hanno chiesto ai cittadini di non scendere in strade per la situazione di emergenza, mentre nella vicina Leeuwarden è stata interrotta una partita di calcio dopo che i tifosi hanno lanciato fuochi d’artificio sul campo. Nella città settentrionale Groningen sono stati schierati gli agenti anti-sommossa per contenere le violenze di diversi piccoli gruppi e “ripristinare l’ordine”, secondo quanto dichiarato da un portavoce della polizia, mentre sono state riportate violenze anche nella città meridionale di Tilburg. Dall’inizio delle proteste nel paese sono state arrestate più di 100 persone e sono rimaste ferite almeno 12 persone.
Proteste anche a Vienna, dove 35mila persone hanno sfilato per protestare contro l’imposizione di un lockdown nazionale, a partire da oggi, e del primo obbligo vaccinale di un paese europeo, che entrerà in vigore il prossimo febbraio.
Insieme alla Germania, Austria e Paesi Bassi hanno fatto registrare nelle ultime settimane la crescita dei casi maggiore tra i paesi dell’Europa occidentale, costringendo i governi a valutare nuove restrizioni.
Nuove misure sono state annunciate negli scorsi giorni anche in Slovacchia, in cui da oggi entrerà in vigore il lockdown per i non vaccinati, e la Grecia, dove ai non vaccinati sarà vietato l’accesso ai luoghi al chiuso, come ristoranti, cinema e palestre. In migliaia hanno marciato anche a Zagabria, la capitale croata, contro i nuovi obblighi vaccinali a carico degli operatori sanitari.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, l’Europa è tornata a essere l’epicentro globale della pandemia. Nell’ultima settimana, il 90 percento dei paesi con gli aumenti maggiori dei contagi (tra quelli con oltre mille casi al giorno) è infatti in Europa che, secondo l’organizzazione internazionale, potrebbe riportare altri 500mila morti entro marzo senza misure urgenti per contrastare il virus.