Cile, violenti scontri durante le proteste a Santiago
Violenti scontri e incidenti si sono verificati a Santiago del Cile, durante le proteste che stanno scuotendo il paese dal 18 ottobre scorso. Decine di migliaia di persone hanno partecipato a un corteo in cammino da piazza Italia alla Moneda, la residenza del presidente della Repubblica. Un gruppo di manifestanti ha dato fuoco alla stazione della metro Baquedano, luogo che secondo i manifestanti è diventato una sorta di “centro di tortura” della polizia. Lo stesso gruppo ha dato fuoco poco più tardi a un centro medico e ha saccheggiato un McDonald’s. Altri manifestanti hanno poi preso d’assalto un supermercato. Al momento la Moneda è circondata da barriere metalliche ed è presidiata da un alto numero di forze dell’ordine.
Nella giornata di ieri il presidente cileno Sebastian Pinera ha cambiato otto ministri del suo governo, come aveva annunciato per placare le proteste, e ha nominato l’ingegnere Gonzalo Blumel nuovo ministro degli Interni. Blumel va a sostituire l’esponente del partito conservatore dell’Unione Democratica Indipendente Andrés Chadwick, che partecipò all’era Pinochet nella sua lunga carriera di oltre 40 anni.
Il bilancio delle vittime dall’inizio delle proteste è di 19 morti e centinaia di feriti.
Cosa chiedono i manifestanti
Quelle in corso a Santiago sono le proteste più massicce di sempre. Oltre un milione e 200 mila persone si sono riversate nelle strade della Capitale, e in quelle di altre città del paese. Una delle rivendicazioni più pressanti da parte dei manifestanti è la revoca dello stato di emergenza. Il coprifuoco era stato rapidamente imposto dopo le massicce manifestazioni scatenate dall’aumento del costo della metropolitana, peraltro di appena pochi centesimi. Nei giorni di proteste che ne sono seguiti, le forze di sicurezza hanno attuato una pesante repressione e almeno 19 persone sono rimaste uccise e molte altre ferite. Pinera aveva quasi subito revocato l’aumento del biglietto della metro, annunciando qualche tempo dopo l’agenda sociale concertata con i partiti, che prevede tra l’altro la riduzione dei costi della sanità per i cittadini. Non è chiaro se queste nuove misure adottate o annunciate ora potranno calmare la piazza. Uno degli slogan più diffusi è: “Il Cile si è svegliato!”.
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