Gli studenti della scuola di Parkland, in Florida, dove lo scorso 15 febbraio sono morte 17 persone in una sparatoria, hanno annunciato una marcia a Washington per chiedere nuove restrizioni sulle armi.
L’attacco di Parkland è stata la peggiore sparatoria negli Stati Uniti dal 2012.
I manifestanti hanno gridato “vergogna a voi”, ai legislatori degli Stati Uniti e al presidente, durante una protesta che si è tenuta a Fort Lauderdale, vicino a Parkland.
I sopravvissuti della Marjory Stoneman Douglas hanno annunciato la loro campagna “March for Our Lives”.
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Stanno progettando di marciare a Washington il prossimo 24 marzo per chiedere che i bambini e le loro famiglie “diventino una priorità” per i legislatori statunitensi. In contemporanea altre proteste saranno organizzate in diverse città del paese.
“Stiamo perdendo la vita mentre gli adulti giocano”, ha detto Cameron Kasky, una sopravvissuta della scuola.
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“Le preghiere e le condoglianze non sono sufficienti! I nostri funzionari governativi devono intervenire o dimettersi”, dicono gli studenti e i genitori.
Il momento più memorabile della manifestazione è arrivato quando la studentessa Emma Gonzalez, è salita sul podio e ha attaccato il presidente degli Stati Uniti e altri politici per aver accettato donazioni politiche dalla National Rifle Association, una potente lobby per i diritti delle armi.
“Se il presidente vuole venire da me e dirmi in faccia che è stata una tragedia terribile e, come non si farà nulla al riguardo, gli chiederò con gioia quanti soldi ha ricevuto dalla National Rifle Association”, ha dichiarato Emma Gonzalez.
“Ma non importa perché lo so già. Trenta milioni di dollari”, ha detto la 18enne, riferendosi alle donazioni durante la campagna presidenziale di Trump.
Il video:
Secondo il Center for Responsive Politics, l’NRA ha speso 11,4 milioni di dollari a sostegno di Trump nella campagna del 2016 e 19,7 milioni di dollari contro Hillary Clinton.
Le opinioni del presidente sul controllo delle armi sono cambiate nel tempo. Negli ultimi anni, si è impegnato a difendere ferocemente il secondo emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti, che protegge il diritto delle persone a possedere armi.
L’anno scorso aveva detto a una convention dell’NRA che “non avrebbe mai e poi mai violato” quel diritto.
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