Alcune migliaia di manifestanti hanno formato una catena umana attorno al perimetro di una base aerea degli Stati Uniti nel sudovest della Germania sabato 11 giugno 2016 per protestare contro le operazioni effettuate dai droni americani.
La manifestazione è stata organizzata dal gruppo “Stop Ramstein – No Drone War” secondo cui la base trasmette informazioni negli Stati Uniti e ai droni controllati a distanza che operano in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Yemen e Siria.
La polizia stima che tre-quattromila persone hanno partecipato alla protesta presso la base, che è il quartier generale delle forze aeree americane in Europa.
Secondo gli organizzatori si è trattato di cinque-settemila persone. Gli ufficiali di stanza a Ramstein non hanno invece rilasciato dichiarazioni.
In Germania, l’uso di droni è molto controverso ed è diffuso un generale sentimento di avversità nei confronti degli interventi militari.
Secondo i manifestanti consentire che le informazioni raccolte a Ramstein vengano utilizzate per il dispiegamento dei droni è contrario alla costituzione tedesca e chiedono che la stazione satellitare annessa alla base sia chiusa.
A quasi 15 anni dalla prima missione di un drone militare armato di missili, il programma militare americano è cresciuto sino a essere regolarmente usato per operazioni di sorveglianza e raid.
Il presidente Barack Obama ha approvato il mese scorso il raid di un drone che ha ucciso il leader dei Taliban Mullah Akhtar Mansour in Pakistan.
Tuttavia i detrattori sostengono che spesso i droni non inquadrano il bersaglio e possono fare affidamento sulle informazioni provenienti dal terreno solo parzialmente, dato che chi controlla il drone si trova dietro a uno schermo lontano dal teatro di guerra.
Leggi l'articolo originale su TPI.it