Le carte in gioco nella partita siriana non sono ancora finite.
Dopo la proposta rivolta da Putin a Bashar al-Assad di mettere il suo arsenale di armi chimiche sotto il controllo internazionale per una successiva distruzione, anche altri attori si stanno muovendo.
Il presidente Barack Obama ha subito sostenuto che una soluzione del genere rappresenterebbe una svolta nella gestione della crisi siriana. Assad, da parte sua, ha accolto positivamente l’iniziativa.
Una dichiarazione fondamentale viene poi dal portavoce del ministero degli esteri iraniano: «La repubblica islamica dell’Iran è a favore dell’iniziativa, noi riteniamo che questo rientri nell’intenzione di mettere fine al militarismo nella regione», ha detto Marzieh Afkham durante una conferenza in diretta tv.
L’Iran, che sostiene il regime di Assad, ha fatto sapere tramite il portavoce del ministero degli Esteri che l’azione sull’arsenale chimico non dovrà però garantire le stesse armi ai ribelli. In base a quanto sostenuto da Afkham, responsabili degli attacchi chimici sono proprio i ribelli, che lui chiama “terroristi”.