Il colosso tecnologico
sudcoreano Samsung ha chiuso il terzo trimestre con un crollo negli utili
operativi del 30 per cento. I profitti tra luglio e settembre si sono fermati a
4,2 miliardi di euro (5.200 miliardi di won sudcoreani), toccando il livello più basso
negli ultimi due anni.
A spingere verso il basso i
profitti della Samsung è stato l’effetto negativo della vicenda legata ai Galaxy Note 7. L’azienda è stata costretta a richiamare dal mercato i modelli di questo smartphone e a interrompere la loro
produzione a causa del rischio di incendio della batteria.
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Il colosso sudcoreano, leader
mondiale nella produzione di smartphone insieme ad Apple, ha reso noto che le attività ”mobile”
hanno apportato un contributo di appena di 73 milioni di euro (100 miliardi di
won) agli utili operativi complessivi, una cifra minore rispetto a quella registrata in passato.
Le vendite complessive del
gruppo sono scese del 7 per cento, secondo le recenti stime fornite da Samsung. Nei mercati tuttavia i titoli della compagnia continuano a viaggiare in positivo,
con un lieve incremento dell’1,15 per cento.
Secondo le previsioni di
Samsung, il colosso avrebbe potuto vendere tra i 15 e i 17 milioni di Galaxy
Note 7, se non si fosse verificato il problema alla batteria.
Nel frattempo l’assemblea
dei soci ha approvato la nomina nel consiglio di amministrazione di Lee Jae-yong,
figlio 48enne del presidente Lee Kun-hee ed esponente dell’ultima generazione
della famiglia fondatrice, al fine di consentirgli di prendere ”responsabilità
formali” nelle decisioni più importanti, ha spiegato Samsung.
(Un Galaxy Note 7 distrutto dopo l’incendio della batteria. Credit: Reuters)