Per la prima volta dallo scoppio della guerra civile in Siria nel 2011, un convoglio di aiuti umanitari della Croce Rossa Internazionale è arrivato mercoledì 1 giugno a Daraya, una città alla periferia meridionale di Damasco controllata dai ribelli e sotto assedio dell’esercito siriano di Bashar al Assad.
Un funzionario delle Nazioni Unite ha spiegato che i quattromila abitanti di Daraya non avevano più cibo, acqua pulita e medicine. Approfittando di un cessate il fuoco di 48 ore il convoglio ha consegnato beni di prima necessità come vaccini, latte per bambini e medicine.
Ad aprile il coordinatore degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite Stephen O’Brien aveva accusato il governo di aver “ripetutamente ignorato” le richieste di far entrare convogli umanitari. Il mese scorso a un convoglio era stato addirittura impedito di entrare nella città.
L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha documentato degli scontri tra i gruppi di ribelli e le truppe del regime nei dintorni di Daraya.
Secondo le Nazioni Unite, almeno quattro milioni e mezzo di persone vivono in aree della Siria “difficili da raggiungere” e circa 400mila in centri abitati sotto assedio.