Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha definito le donne che rifiutano la maternità “incomplete”, scatenando numerose polemiche da parte delle opposizioni e della società civile.
La frase è solo l’ultima di una serie di dichiarazioni del leader turco sulle donne e sul loro ruolo in società, con lo scopo di incoraggiare la crescita della popolazione. In precedenza, si era già espresso contro il controllo delle nascite, definendolo un “tradimento”.
Durante un discorso all’Associazione turca per le donne e la democrazia, Erdogan ha commentato che considera un bene che le donne facciano carriera, ma che il loro percorso professionale non dovrebbe essere un ostacolo alla maternità.
Per Erdogan, rifiutare la maternità significa rinunciare alla stessa umanità e alla femminilità: “una donna che dice di voler rinunciare ad avere figli per il lavoro nega la sua femminilità, perdendo anche la sua libertà”, aggiungendo che “le nazioni forti si basano su famiglie forti”.
Le dichiarazioni del presidente hanno suscitato le reazioni di numerose associazioni della società civile e delle opposizioni.
Figen Yuksekdag, del partito di opposizione filo-curdo HDP (Partito democratico del popolo) ha dichiarato che “una società è incompleta fino a che le sue donne non fanno parte della vita comune e sono chiuse in casa. Noi, come donne, non ci siamo mai allineate alla mentalità di Erdogan e non lo faremo mai”.
Erdogan è padre di quattro figli e leader dell’AKP, il Partito per la giustizia e lo sviluppo, di radici islamiste e con una base elettorale conservatrice.
Da quando è il primo ministro del paese, dal 2002, la popolazione turca è passata da circa 68 a 78 milioni di abitanti e mantiene un tasso di crescita dell’1,3 per cento all’anno.