Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha concesso la grazia a 82 prigionieri, per lo più studenti universitari, in carcere per aver preso parte alle proteste contro il governo.
Al-Sisi aveva promesso nel mese di ottobre di modificare la legge sulle manifestazioni, che i gruppi per i diritti umani avevano definito troppo limitante nei confronti dei diritti umani, e aveva già accennato a possibili concessioni della grazia nei confronti dei giovani che avevano preso parte a manifestazioni contro il suo governo.
Le 82 concessioni di grazia rappresentano la prima fase di uno sforzo più ampio in questa direzione, sostengono i media locali. Al-Sisi non ha l’autorità di interferire nella magistratura di Egitto, ma ha comunque il potere di concedere la grazia.
Anche un noto presentatore televisivo, Islam al-Buheyri, è stato rilasciato, dopo aver scontato un anno in carcere con l’accusa di blasfemia per aver criticato alcuni predicatori islamici.
Fin dal suo insediamento, a metà del 2013, Al-Sisi ha portato avanti un giro di vite nei confronti dei suoi avversari, incarcerando migliaia di dissidenti e rivali come ad esempio i membri dei Fratelli Musulmani, o altri attivisti laici.
Attualmente la legge prevede che venga richiesta l’autorizzazione da parte del Ministero dell’Interno per ogni incontro pubblico a cui partecipano più di 10 persone. Questo provvedimento in parte ha posto fine a quelle manifestazioni popolari che in tre anni hanno contribuito a destituire due presidenti.
I critici condannano fermamente questa legge considerandola incostituzionale.
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