Il premio Sakharov per la libertà di pensiero è stato assegnato giovedì 25 ottobre 2018 al regista ucraino Oleg Sentsov.
In candidati in lizza erano tre: le Ong che si occupano del soccorso dei migranti nel mar Mediterraneo, il regista ucraino Oleg Sentsov e l’attivista marocchino Nasser Zefzafi.
Il premio Sakharov viene assegnato ogni anno dal Parlamento europeo a persone o organizzazioni che si siano distinti per la difesa dei diritti umani e delle libertà individuali.
In passato il riconoscimento è andato, tra gli altri, a Nelson Mandela, Alexander Dubcek, Aung San Suu Kyi, all’Onu, alle Damas de Blanco e a Malala Yousafzai.
Nel 2017 il premio è stato attribuito alla Conferenza dei Presidenti all’opposizione venezuelana.
Cos’è il premio Sakharov
Il premio Sakharov per la libertà di pensiero è stato istituito nel 1988 dal Parlamento europeo.
Viene assegnato ogni anno a persone o organizzazioni “che abbiano contribuito in modo eccezionale alla lotta per i diritti umani in tutto il mondo e attira l’attenzione sulla violazione dei diritti umani, oltre a sostenere i vincitori e la loro causa”.
Il vincitore del premio viene annunciato per tradizione in una data prossima al 10 dicembre, in ricordo del giorno della firma della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
Come viene scelto il vincitore
Nel settembre di ogni anno il Parlamento europeo nominano i candidati al premio Sakharov. Ogni candidatura deve essere sostenuta da almeno 40 deputati e ciascun europarlamentare può sostenere una sola candidatura.
Le candidature vengono quindi valutate in una riunione congiunta della commissione per gli Affari esteri e della commissione per lo Sviluppo. A questo punto viene stilato un elenco di tre candidati finalisti, che viene presentato alla Conferenza dei presidenti per la votazione finale. Il vincitore viene in genere annunciato in ottobre.
Chi era Andrej Dmitrievic Sakharov
Il premio è intitolato Andrej Dmitrievic Sakharov, fisico sovietico insignito del premio Nobel per la Pace nel 1975.
Sakharov contribuì alla messa a punto della bomba a idrogeno sovietica. In seguito, tuttavia, preoccupato per le conseguenze che tale scoperta avrebbe potuto avere per l’umanità, tentò di far prendere coscienza ai governanti del pericolo rappresentato dalla corsa agli armamenti nucleari.
In Unione sovietica Sakharov era considerato un dissidente. Lo scienziato nel 1970 contribuì alla nascita di un comitato per la difesa dei diritti umani e delle vittime delle persecuzioni politiche.
Il suo impegno fu riconosciuto con il premio Nobel che gli fu assegnato nel 1975.
Nel 1980 lo scienziato fu arrestato ed esiliato nella città di Niznij Novgorod. Nel 1986 fu riabilitato dal presidente dell’Urss Michael Gorbaciov.
Nel 1987 il Parlamento europeo decise di intitolargli un premio per la libertà di pensiero.
Andrej Dmitrievic Sakharov è morto a Mosca il 14 dicembre 1989.
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