Facebook ha reso noto che 126 milioni di utenti americani potrebbero aver visto contenuti caricati da operatori basati in Russia e collegati alle elezioni presidenziali del 2016 negli Stati Uniti. La società, che riferirà al Senato statunitense questa settimana, lo ha reso noto in una dichiarazione scritta depositata presso la Commissione Giustizia che sta indagando sul Russiagate, secondo l’emittente Cnbc.
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La propaganda di Mosca per influenzare la politica americana è stata di 80mila post su Facebook, secondo il social media, dal giugno del 2015 all’agosto del 2017. Molti di questi erano focalizzati su temi controversi dal punto di vista politico o sociale.
Facebook ha detto che i contenuti sono stati pubblicati da una società russa collegata al Cremlino.
I manager di Facebook, Twitter e Alphabet saranno sentiti questa settimana da tre commissioni parlamentari che stanno indagando sulle interferenze del Cremlino nei mesi precedenti e successivi all’elezione del presidente Donald Trump lo scorso 8 novembre.
La Russia ha ripetutamente negato le accuse di aver tentato di influenzare i risultati delle elezioni del 2016, in cui la candidata democratica Hillary Clinton, data per favorita, è stata sconfitta.
Il 3o ottobre Paul Manafort, direttore della campagna elettorale di Donald Trump, si è consegnato all’Fbi dopo essere stato accusato di frode fiscale.