La settimana scorsa il Portogallo ha ottenuto un invidiabile primato: quattro giorni consecutivi di elettricità generata unicamente da fonti di energia rinnovabile.
Una combinazione di energia solare, eolica e idroelettrica ha consentito al paese di coprire i consumi dalla prima mattina di sabato 7 maggio al pomeriggio di mercoledì 11 maggio.
Pochi giorni dopo, anche il governo tedesco ha annunciato che domenica 8 maggio le fonti rinnovabili della Germania avevano coperto l’87 per cento del fabbisogno nazionale e che i prezzi dell’elettricità erano andati in negativo, portando risparmi considerevoli ai consumatori.
Si tratta di traguardi molto importanti e in molti si augurano che diventino presto la norma. Secondo l’amministratore delegato di SolarPower Europe, James Watson, il processo di transizione verso l’energia pulita è al punto di svolta in tutta Europa.
Oliver Joy, il portavoce di Wind Europe, ha stimato che con politiche adeguate, l’energia eolica da sola potrebbe garantire il 25 per cento del fabbisogno continentale nei prossimi 15 anni.
Basti pensare che nel 2015 l’eolico ha coperto il 42 per cento del fabbisogno danese, il 20 per cento di quello spagnolo, il 13 per cento di quello tedesco e l’11 per cento di quello britannico.
A luglio 2015 l’energia eolica generata dalla Danimarca è stata del 40 per cento superiore al fabbisogno nazionale: il surplus è stato quindi fornito a Germania (40 per cento), Norvegia (40 per cento) e Svezia (20 per cento).
Gli esperti sostengono che un mondo alimentato esclusivamente da energia generata da fonti rinnovabili non è più una fantasia remota.
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