Sono oltre 350 le persone a bordo delle imbarcazioni turistiche che Malta utilizza per tenere i migranti fuori dalle proprie acque territoriali. Un gruppo di 90 migranti è stato tratto in salvo nella notte tra lunedì 25 e martedì 26 maggio dalle unità della Marina militare maltese al largo dell’isola del Mediterraneo. Secondo quanto riferito dal quotidiano “Times of Malta”, i migranti sono stati trasferiti ieri a bordo delle tre navi da traghetto della compagnia Captain Morgan, portando il numero di persone ospitate a bordo a 350. Le notizie sulle loro condizioni sono ancora poche e frammentate. Un portavoce del ministero dell’Interno maltese ha confermato che otto minori e 18 donne sono sbarcati ieri a Malta ma non si troverebbero a bordo delle tre navi. “Attualmente ci sono più di 350 migranti a bordo delle Captain Morgan, la maggior parte dei quali provengono da paesi come il Bangladesh, il Marocco, la Nigeria, la Costa d’Avorio e altri paesi dell’Africa occidentale che sono considerati sicuri”, ha detto il portavoce.
Intanto, l’Agenzia per la salute dei richiedenti asilo maltese (Awas) ha richiesto l’accesso alle tre navi che ospitano i migranti. Una fonte dell’Awas, ripresa dalla testata giornalistica, ha affermato che il governo non ha ancora concesso all’organizzazione il permesso di salire a bordo delle tre navi. Secondo la fonte citata, il governo potrebbe temere da parte dell’Agenzia “una valutazione negativa delle condizioni” delle persone a bordo delle imbarcazioni.
A bordo delle barche i migranti avrebbero cominciato uno sciopero della fame, secondo quanto riferito da Alarm Phone nei giorni scorsi: la notizia è stata smentita da La Valletta, che non ha però ancora permesso all’Agenzia nazionale per i richiedenti asilo l’accesso alle imbarcazioni. Per Alarm Phone si tratta di “prigioni galleggianti”.
Quando, nei primi giorni di maggio, sono ripresi gli arrivi di migranti, il governo della Valletta si è limitato a far sapere che, essendo i propri porti chiusi come quelli italiani a causa dell’emergenza Coronavirus, i migranti salvati sarebbero stati trasferiti a spese dell’Ue su una nave ferma a 13 miglia dall’isola, dunque appena fuori dalle acque territoriali del Paese, fin quando la stessa Ue non se ne farà carico, visto che Malta non ha più posti per accogliere migranti e che finora i ricollocamenti promessi in passato da Bruxelles non sono mai avvenuti.