La portaerei statunitense Carl Vinson doveva essere in rotta verso la penisola coreana. In realtà ha viaggiato nella direzione opposta per una settimana. La notizia dell’invio della nave da guerra nell’oceano Pacifico era stata data l’8 aprile dall’agenzia Reuters sulla base di alcune dichiarazioni ufficiali, tra le quali quelle del segretario alla Difesa americano Jim Mattis e del capo del comando militare nel Pacifico Occidentale Harry Harris.
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La notizia era stata ripresa dalla maggioranza degli organi di stampa internazionali. Anche TPI aveva parlato della tensione militare tra Stati Uniti e Corea del Nord a causa della minaccia nucleare proveniente da Pyongyang. Lo stesso presidente Donald Trump aveva commentato la decisione di inviare “un’armada” nel Pacifico.
Contrariamente a quanto comunicato, il gruppo d’attacco statunitense non si era diretto verso il Pacifico, ma verso l’Oceano Indiano dopo aver attraversato lo stretto di Sunda. Non è ancora chiaro se l’informazione sbagliata sia stata data in maniera deliberata per fare pressioni sul regime nordcoreano – questa la versione del Washington Post – o se si è trattato di un equivoco – come suggerisce il New York Times – dovuto a problemi di comunicazione tra le istituzioni della Difesa a Washington.
La confusione potrebbe essere dovuta al fatto che non era stata precisata la data della partenza delle navi militari alla volta della penisola coreana e che era stata annunciata la decisione dell’annullamento di una delle tappe dell’esercitazione prevista tra Stati Uniti e Australia.
Il confronto tra Washington e Pyongyang si è fatto sempre più serrato. La Corea del Nord ha continuato i suoi test missilistici e il vice presidente statunitense Mike Pence ha ribadito che la Casa Bianca è pronta a ordinare un intervento militare contro Kim Jong-un in caso di emergenza.
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