Il 15 aprile 2018 il presidente russo Putin ha inaugurato il ponte sullo stretto di Kerch, che collega la Russia con la Crimea.
L’opera è molto importante da un punto di vista geopolitico, in quanto permette alla Russia di avere un controllo maggiore sulla Crimea, annessa dalla Federazione russa nel 2014.
L’Unione Europea ha condannato l’inaugurazione.
“La Federazione russa ha costruito il ponte di Kerch verso la penisola di Crimea senza il consenso dell’Ucraina”, ha riferito la portavoce del Servizio di azione esterna dell’UE.
“Questo costituisce un’altra violazione della sovranità e dell’integrità territoriale da parte della Russia”.
“La costruzione del ponte ha come obiettivo di forzare ulteriormente l’integrazione alla Russia della penisola annessa in modo illegale e il suo isolamento dell’Ucraina”, ha sottolineato la portavoce.
Il ponte sullo stretto di Kerch
La penisola, abitata principalmente da russi, è legata alla terraferma con l’Ucraina mentre è divisa dalla Russia dallo stretto di Kerch.
Fino ad oggi, lo stretto poteva essere attraversato solo con un traghetto, ma nel 2014 il governo di Mosca ha iniziato a lavorare per costruire un nuovo ponte stradale e ferroviario.
La struttura è lunga quasi 20 chilometri e passa anche sopra l’isola di Tuzla, situata in mezzo allo stretto.
Nell’agosto del 2017 gli ingegneri russi hanno terminato l’installazione di un’arcata metallica del ponte che rappresenta un passaggio determinante nella realizzazione dell’opera.
Questa arcata vede il passaggio ferroviario a 35 metri dal livello del mare ed è lunga in tutto 227 metri, in modo da poter permettere il passaggio delle imbarcazioni più grandi attraverso lo stretto.
Il ponte è costato alla Russia in tutto oltre 3 miliardi di dollari, ma rappresenta un’opera particolarmente importante sia per le infrastrutture che per la geopolitica del paese.
Il contratto per la costruzione del ponte è stato firmato dall’azienda SGM, di proprietà di Arkady Rotenberg, amico personale del presidente russo Vladimir Putin specializzato nella costruzione di oleodotti.
La Crimea
Con il ponte sullo stretto di la Russia si avvicina ancora di più alla Crimea, territorio ancora oggi conteso con l’Ucraina.
Dal 2014 a oggi, infatti, la penisola è sotto il controllo di Mosca, ma la comunità internazionale ancora non ha riconosciuto questo cambiamento di confine, considerando la penisola ancora parte dell’Ucraina.
L’annessione della Crimea alla Russia è avvenuta a seguito di un referendum non riconosciuto dalla maggior parte della comunità internazionale.
Per quanto la Crimea fosse parte dell’Ucraina, è abitata per il 65 per cento da russi e ai tempi dell’Unione Sovietica era inizialmente parte della Repubblica Socialista di Russia, finché nel 1954 fu trasferita alla Repubblica Socialista di Ucraina come omaggio al paese dell’allora leader sovietico Nikita Kruscev che, pur essendo nato in Russia, era ucraino.
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