Nuovo allarme sanitario dalla Cina. In diverse regioni, soprattutto nelle città di Pechino e Liaoning, è scattata un’emergenza polmonite. A riferirlo in una notifica è ProMed, lo stesso sistema di sorveglianza che 4 anni fa aveva emesso per primo l’allerta sul nuovo coronavirus, secondo cui ci sarebbe un aumento di focolai tra i bambini che sta nuovamente mettendo a dura prova il sistema sanitario cinese.
L’Oms ha presentato una richiesta ufficiale alla Cina per ottenere informazioni dettagliate sull’aumento delle malattie respiratorie e sui cluster di polmonite segnalati nei bambini, raccomandando alla popolazione cinese “di seguire le misure per ridurre il rischio di malattie respiratorie”.
“Raccomandiamo alle persone in Cina di seguire tutte le misure per ridurre il rischio di malattie respiratorie” ha dichiarato con una nota l’Organizzazione Mondiale della Sanità a seguito dell’allarme che arriva dall’oriente. Nella dichiarazione si invita i cittadini a cautelarsi in vista di una malattia che sembra particolarmente aggressiva, facendo riferimento ancora una volta a mascherina e distanza sociale.
“L’OMS” si legge, “è anche in contatto con medici e scienziati attraverso le nostre partnership e reti tecniche esistenti in Cina”. Nella dichiarazione “le vaccinazioni raccomandate; la distanza dalle persone ammalate; l’autoisolamento per chi mostra i sintomi; test e cure mediche se necessarie; le mascherine, a seconda dei casi; una buona ventilazione dell’aria; e il lavaggio regolare delle mani” possono essere estremamente utili per combattere questa serie di contagi.
“Gli ospedali pediatrici di Pechino e Liaoning sono sopraffatti da bambini malati e le lezioni in molte scuole sono state sospese. È troppo presto per prevedere se questa potrebbe essere un’altra pandemia ma, come mi disse una volta un saggio virologo dell’influenza, “L’orologio della pandemia stringe, semplicemente non sappiamo che ore sono””, ha scritto su X Eric Feigl-Ding, noto epidemiologo cinese.