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    Un politico e attivista è stato ucciso in Malesia

    Bill Kayong, appartenente alla tribù dayak e sostenitore dei diritti degli indigeni sulla terra, è stato assassinato in Sarawak, lo stato malese sull'isola del Borneo

    Di TPI
    Pubblicato il 21 Giu. 2016 alle 17:27 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 12:29

    Un uomo politico malese, appartenente all’opposizione e acceso sostenitore dei diritti degli indigeni sulla terra, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco martedì 21 giugno 2016.

    Bill Kayong è stato colpito all’interno del suo pickup mentre era fermo a un semaforo nella città di Miri, nello stato del Sarawak. Lo riferisce la sua formazione politica di appartenenza, il partito popolare per la giustizia.

    Il movente dell’omicidio non è chiaro. Kayong, che appartiene a una delle tribù indigene del Sarawak, i dayak, ha combattuto per i diritti dei nativi, soprattutto quelli relativi alla proprietà terriera, anche durante la campagna elettorale che si è svolta nello stato il mese scorso.

    Kayong ha perso le elezioni del 7 maggio, in cui la coalizione di governo Barisan Nasional ha ottenuto una larghissima vittoria.

    “Ha sempre sostenuto le questioni care alla gente del Sarawak, inclusa la questione dei diritti consuetudinari dei nativi, che ha trattato durante le sue campagne elettorali”, hanno detto il consigliere di partito Anwar Ibrahim e il presidente Wan Azizah Wan Ismail in una dichiarazione congiunta.

    I diritti degli indigeni sulla terra sono un tema controverso in Sarawak, che si trova sull’isola del Borneo, divisa tra Malesia, Indonesia e Brunei.

    Gli attivisti hanno a lungo accusato la rapida espansione delle coltivazioni di palma da olio, la produzione di legname e la costruzione di dighe di aver causato danni ambientali e di aver costretto a spostarsi le popolazioni indigene.

    Le tribù hanno organizzato delle proteste in passato e hanno bloccato le strade nel tentativo di ostacolare alcuni megaprogetti infrastrutturali.

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