È Laurene Powell Jobs, la ricchissima vedova del fondatore di Apple, Steve Jobs, il nuovo bersaglio di Donald Trump, dopo la polemica che lo ha travolto a seguito di un articolo di The Atlantic che nei giorni scorsi ha rivelato che il presidente Usa aveva definito “perdenti” e “idioti” i caduti statunitensi della Prima guerra mondiale, durante una visita in Francia nel 2018.
La vedova di Steve Jobs, che fin dai tempi in cui il marito era in vita aveva sostenuto le campagne dei democratici, per Trump è infatti “colpevole” di essere azionista della rivista The Atlantic. “Steve Jobs non sarebbe contento del fatto che sua moglie stia sprecando il denaro che le ha lasciato su una rivista della sinistra radicale in fallimento, gestita da un truffatore (Goldberg) che sputa notizie false e odio”, ha scritto il presidente in un tweet. “Chiamala, scrivile, falle sapere come ti senti!!!”, scrive il presidente, rivolgendosi direttamente a Jobs, morto nel 2011.
La polemica con The Atlantic
Tutto è iniziato quando, giovedì scorso, la rivista The Atlantic ha pubblicato un servizio basato su quattro fonti anonime che hanno affermato di essere a conoscenza di prima mano dei fatti e secondo cui il presidente Trump si era riferito ai marine americani sepolti in un cimitero della Prima guerra mondiale in Francia come “perdenti” e “idioti” per essersi fatti uccidere in azione. Ad alimentare l’accusa vi è inoltre il fatto che durante la visita in Francia, nel novembre 2018, per il centenario della fine della Grande Guerra, Trump non abbia visitato il cimitero americano Aisne-Marne vicino a Parigi come inizialmente previsto, ufficialmente perché il maltempo ha costretto a terra il suo elicottero. Secondo la rivista, invece, la tappa è saltata perché il capo di Stato Usa non voleva che la pioggia gli arruffasse i capelli.
Il servizio ha provocato l’ira del presidente, che ha smentito le notizie parlando di una “bufala” e “una vergogna” e ha attaccato direttamente la rivista. “The Atlantic sta morendo, come la maggior parte delle riviste, quindi inventano una storia falsa per acquisire una certa rilevanza”, ha scritto il presidente Usa. “Lavori così sodo per i militari, ricostruendo completamente il disastro lasciato dall’amministrazione Obama Biden, lottando per aumenti salariali su larga scala e poi un verme di giornalista, che magari collabora con persone scontente, fa un’accusa così orribile”, ha scritto Trump. “L’estrema sinistra radicale è feroce, faranno o diranno qualsiasi cosa per vincere. Ma non ci riusciranno. Vinceremo e avremo altri quattro anni fantastici”, ha aggiunto.
Ma la questione ha suscitato una serie di polemiche nell’ambito della campagna elettorale per le presidenziali Usa del 3 novembre 2020. Trump è stato duramente attaccato dal suo rivale dem, Joe Biden, che ha definito l’affermazione “disgustosa”. Se confermata, Trump “deve chiedere scusa”, ha aggiunto. “È la prova ulteriore che non è adatto a fare il presidente e di quanta differenza c’è tra me e lui nell’interpretare il ruolo del presidente”, ha evidenziato. Biden ha raccontato che anche suo figlio Beau si era offerto volontario per il servizio militare e “non era un idiota”.
In soccorso del presidente è intervenuta anche Melania Trump, che raramente entra nelle questioni politiche. “La storia di The Atlantic non è vera”, ha scritto la first lady su Twitter, “Sono tempi pericolosi quelli in cui si crede a fonti anonime di cui nessuno sa le motivazioni. Questo non è giornalismo. È attivismo. Ed è un disservizio per il popolo della nostra grande nazione”.
L’attacco alla giornalista di Fox News
Intanto una giornalista di Fox News, Jennifer Griffin, ha confermato “i dettagli chiave” riportati da The Atlantic ed è stata pubblicamente attaccata da Trump, che ne ha chiesto il licenziamento. “Jennifer Griffin di Fox News non ha confermato la parte “più volgare” di Atlantic”, ha twittato Trump. “Tutto smentito da molti testimoni. Jennifer Griffin dovrebbe essere licenziata per questo tipo di segnalazione. Non ci ha mai nemmeno chiamato per un commento. Fox News è andato!”.
Griffin aveva detto di aver parlato con “due alti funzionari che erano in viaggio in Francia e che hanno confermato i dettagli chiave nell’articolo su Atlantic e nelle citazioni attribuite al presidente”. Una di queste fonti – un ex funzionario dell’amministrazione Trump – avrebbe detto a Griffin che Trump, parlando del Vietnam, che era stata “una guerra stupida”. “Chiunque sia andato è stato un fesso”, avrebbe aggiunto.
A sostegno della collega si sono schierati i giornalisti dell’emittente, considerata da sempre molto vicina al capo della Casa Bianca. “Jennifer è una grande reporter”, ha scritto su Twitter il conduttore Bret Baier, seguito dai corrispondenti Trey Yingst e Bryan Llenas. “Solida e riflessiva, Jennifer è una reporter straordinaria e una magnifica collega”, ha aggiunto Rich Edson, che copre le notizie dal dipartimento di Stato.
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