L’azienda di abbigliamento Gap ha lanciato una nuova pubblicità per la collezione autunno inverno che ha fatto molto discutere, soprattutto in Francia.
Lo spot è stato presentato in anteprima il 24 luglio 2018 solo in Gran Bretagna e negli Stati Uniti.
A suscitare scalpore è stata la scelta delle modelle per pubblicità.
Nello spot “Back to school” si vedono infatti due bambine, una di colore e con i cappelli afro e un’altra che indossa un velo blu, accompagnate da un annuncio che invita a considerare il “soft denim come il trend da indossare a scuola”.
La pubblicità è stata lanciata anche sull’account Gap e ha avuto una larga condivisione sui social, generando diversi commenti, non sempre positivi.
In Francia, in molti hanno lanciato sui social un vero e proprio appello a boicottare i prodotti dell’azienda di abbigliamento americana, creando per l’occasione l’hashtag #BoycottGap.
Dura anche la reazione del mondo politico francese.
Una deputata del partito del presidente Macron “La Rèpublique en Marche”, Anne-Christine Lang, ha criticato l’azienda attraverso il suo profilo Twitter.
“Non accetterò mai di vedere bimbe velate. Non andrò mai più da Gap”.
Jamais je n’accepterai de voir des petites filles voilées.
Plus jamais je n’irai chez #Gap #BoycottGap pic.twitter.com/91G9dAG84h— Anne-Christine Lang (@AChristine_Lang) 9 agosto 2018
Critiche sono arrivate anche dalla portavoce di “Les Rèpublicains”, Lydia Guirous.
“Gap porta avanti la sua sottomissione all’islamismo con i suoi manifesti che ritraggono bambine velate. Un’imposizione che rappresenta un maltrattamento, un calpestamento dei nostri valori di uguaglianza, libertà e laicità”, ha scritto su Twitter.
Gap poursuit sa soumission à l’islamisme avec ses affiches de petites filles voilées. J’ai dénoncé à plusieurs reprises cette montée en puissance du voile imposée aux petites filles qui est une maltraitante et un piétinement de nos valeurs d’égalité, de liberté et de laïcité ! pic.twitter.com/jCc1XbOaEJ
— Lydia Guirous (@LydiaGuirous) 9 agosto 2018
Molti utenti hanno ripreso le parole delle due politiche, accusando a loro volta Gap di voler imporre ai più giovani un modello vicino alle tradizioni dell’Islam.
Altri invece hanno elogiato la scelta dell’azienda statunitense e la sua nuova campagna pubblicitaria, ritenuta inclusiva e aperta alle diverse religioni e culture.
L’azienda ha risposto alle critiche in una nota ufficiale, spiegando che “per la prossima stagione Gap Kids incoraggia i bambini a ritornare a scuola celebrando le diversità, offrendo loro nuove fonti di ispirazione”.
Non a caso, i modelli scelti dall’azienda sono bambini di Harlem provenienti dalla storica scuola pubblica 13 del quartiere di New York.