Piscopi è una piccola isola greca situata nell’arcipelago del Dodecanneso nota anche con il nome greco di Tilos in cui abitano appena 535 persone.
L’intera piccola superficie di questa isola è una riserva naturale, che ospita 150 diverse specie di uccelli e 650 diversi tipi di piante. Ma non è solo per questo che Piscopi è nota come “l’isola verde”.
Da settembre 2017, l’isola dirà addio all’energia elettrica derivata dal petrolio cui l’isola ha accesso attraverso un oleodotto subacqueo che la collega alla vicina Kos, e sarà la prima isola del Mediterraneo ad avere energia esclusivamente eolica e solare.
Per raggiungere questo obiettivo, l’isola verde ha deciso di prendere parte a un programma finanziato dalla commissione Europea con 15 milioni di euro per diffondere maggiormente le energie rinnovabili. Sono dunque stati costruiti a Piscopi una pala eolica e una serie di pannelli fotovoltaici che produrranno l’energia necessaria alle esigenze della popolazione.
Nell’ambito di questo programma, è stata finanziata anche l’associazione dei residenti dell’isola, che promuove la tutela della natura di Piscopi e da informazioni ai turisti, circa 13mila l’anno, che si recano sul posto, fornendo loro mappe dei numerosi sentieri e dei migliori luoghi dove osservare la natura incontaminata e le numerose specie di uccelli.
Il sindaco Maria Kamma spera che questa scelta ambientalista faccia crescere la notorietà dell’isola e permetta di attrarre nuovi investimenti per installare anche un servizio di auto e biciclette elettriche con annesse stazioni per caricarle e nuovi lampioni a energia solare.
“Rompere con la tradizione non è facile per una piccola comunità”, ha dichiarato la Kamma al Guardian “ma se l’abbiamo fatto noi, può farlo chiunque”.
L’isola di Piscopi si trova nel Dodecanneso, a poche decine di chilometri dalla più grande Rodi, e non disponendo di aeroporto è raggiungibile esclusivamente in traghetto. Tra il 1912 e il 1943, come tutto il resto dell’arcipelago, fu un possedimento italiano, conquistato nella guerra Italo-Turca.
Dopo il secondo conflitto mondiale l’isola, che aveva oltre 2mila abitanti, iniziò a spopolarsi, e a partire dal 1948 molti suoi abitanti la lasciarono per trasferirsi negli Stati Uniti e in Australia.
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