Il Presidente del Sud Sudan, Salva Kiir, ha mandato a casa il suo intero governo, compresi ministri e vicepresidente, senza giustificare ufficialmente la decisione.
Secondo quanto afferma Sara Pantuliano, alla testa del gruppo di ricerca britannico “Humanitarian Policy Group”, nonostante si parlasse da tempo di un rimpasto, non si pensava si potesse arrivare a una decisione cosi’ drastica. A gestione dei ministeri il Presidente ha posizionato i sottosegretari, in carica finché non nominerà nuovi ministri.
Intanto, a presidio della sede del governo, Kiir ha schierato le forze armate sud sudanesi, chiedendo ai cittadini di mantenere la calma.
Da mesi il Presidente Kiir e il Vice Presidente Rieck Machar sono al centro di una lotta per il potere. Recentemente Machar aveva dichiarato di voler concorrere per la presidenza nelle prossime elezioni. La tensione è cresciuta anche a causa delle pressioni esercitate dai ministri sulla leadership di Kiir, scontenti della sua gestione dell’economia, delle risorse e della sicurezza del Paese.
La situazione politica è ulteriormente complicata dal fatto che Kiir fatica a mantenere il controllo sulla Sudan People’s Liberation Movement (SPLM, gruppo ribelle che dirige il Paese) e sulle sue violente forze di sicurezza – un mix di soldati, membri di milizie, ufficiali di polizia e intelligence -. L’ipotesi che l’attuale rimpasto politico sia dovuto proprio al tentativo di aumentare il controllo sull’SPLM, appare verosimile.
Il più giovane paese africano si trova dopo due anni dalla sua nascita in una situazione di estrema volatilità politica, con una potenziale instabilità di potere che si va a aggiungere alle già fortissime tensioni interne e internazionali. Il Sud Sudan non è solo teatro di scontri etnici tra gruppi armati rivali.
Sul fronte internazionale il governo è criticato dalle Nazioni Unite per le violazione dei diritti umani da parte delle forze di sicurezza e per i continui scontri con il Sudan, da cui ha ottenuto l’indipendenza nel Luglio 2011 dopo decenni di guerra civile. Sudan e Sud Sudan si accusano reciprocamente di armare gruppi ribelli per scatenare una guerra interna con l’intento di destabilizzarsi e indebolirsi a vicenda.
Poco dopo l’anniversario della nascita del Paese – il 9 Luglio- l’ottimismo iniziale che l’aveva preceduta ha lasciato spazio a una realtà ben più grigia.