Una trentina di turisti, compresi 13 italiani, sono rimasti feriti in Perù a seguito di un incidente che ha coinvolto un autobus in viaggio tra l’antica cittadella Inca di Machu Picchu e la vicina località di Aguas Calientes. Tra i feriti trasportati in ospedale a Cuzco, sei italiani verserebbero in gravi condizioni. La Farnesina è già in contatto con i familiari dei connazionali coinvolti.
Secondo la ricostruzione della polizia locale, l’autista avrebbe perso il controllo del mezzo, che è andato fuori strada mentre stava scendendo da Machu Picchu lungo il sentiero a zig-zag che porta al sito storico, precipitando nel vuoto per circa 15 metri. “Abbiamo 30 turisti feriti: sono stati tutti portati a Cusco”, ha detto un funzionario della polizia peruviana, secondo l’agenzia Ansa.
Il quotidiano locale El Peruano precisa che l’incidente stradale è avvenuto tra le curve 6 e 7 dell’autostrada Hiram Bingham. Subito dopo l’incidente, le autorità e i residenti locali sono accorsi in aiuto dei turisti per permettere loro di raggiungere il più vicino centro sanitario. Oltre agli italiani, a bordo del mezzo coinvolto vi erano cittadini peruviani, cileni, messicani, brasiliani, guatemaltechi, cinesi e giapponesi.
Il ministero degli Esteri ha comunque fatto sapere che “l’ambasciata d’Italia a Lima si è attivata per fornire la massima assistenza consolare ai connazionali”. La nostra rappresentanza diplomatica inoltre è “in contatto con i familiari” delle persone coinvolte, mentre il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani è già stato informato dell’accaduto.
Machu Picchu, situata a 2.438 metri di altitudine sulle Ande peruviane, è l’eredità più antica dell’impero Inca che governò una vasta fascia di territorio nel Sud America occidentale per cent’anni prima della conquista spagnola del XVI secolo. Le rovine dell’insediamento Inca furono riscoperte nel 1911 dall’esploratore americano Hiram Bingham e nel 1983 vennero dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, che ogni giorno accoglie una media di 4.500 visitatori.